Covid, Bassetti: “Su terze dosi stiamo sbagliando strategia. Booster ai calciatori Serie A per dare messaggio importante”

“Sulle terze dosi stiamo commettendo l’errore clamoroso di vaccinare chiunque a prescindere dall’età. Noi vediamo ancora molta gente che ha 80-70 anni che non l’hanno ricevuta mentre so di 50enni che l’hanno ricevuta, e questo evidentemente è un errore clamoroso che stiamo commettendo. Noi abbiamo almeno 15 milioni di persone che devono fare la terza dose subito, che sono tutti quelli over 60 e quelli fragili che non l’hanno ancora ricevuta. In Italia abbiamo fatto poco più di 4 milioni di terze dosi, la grande platea non è ancora vaccinata e lo vediamo nei nostri reparti, dove oltre ai non vaccinati stiamo ricoverando ultraottantenni, ultrasettantenni che hanno ricevuto la seconda dose tra gennaio e aprile. A queste persone dobbiamo dare ogni tipo di attenzione nelle prossime settimane. L’errore di andare a vaccinare i 40-50enni che magari hanno ricevuto la seconda dose a luglio-agosto finisce per portare fuori dall’attenzione queste persone che, invece, sono quelle che devono essere messi in sicurezza per prime e purtroppo anche su questo stiamo commettendo un errore”. Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, a 24 Mattino su Radio 24.

Bassetti ha poi aggiunto: “Serve un’azione molto più energica sulle terze dosi, alcune Regioni hanno già iniziato a mandare messaggi, telefonare, dare degli appuntamenti molto rapidi, che i medici di medicina generale facciano le vaccinazioni nei loro studi, che si facciano nelle farmacie, che gli hub vengano riattivati senza prenotazione, noi dobbiamo far si che a fine del mese di dicembre non ci siano neache un 60enne o un fragile che non abbia fatto la terza dose”.

“I calciatori dovrebbero avere una corsia preferenziale per la prima dose di vaccino, perché mi sembra che molti di loro non sono ancora vaccinati. Terze dosi ai calciatori? Il calcio doveva essere una palestra per dimostrare quanto i vaccini sono importanti quando proposi di vaccinare i calciatori a gennaio per dare un’immagine a chi non si vuole vaccinare – sottolinea l’infettivologo dell’ospedale San Martino -. Credo che altrettanto oggi potrebbe essere uno strumento quello di vaccinare tutti i calciatori con la terza dose anche per dare un esempio, un messaggio a tutti. C’è da dire che, ovviamente, questo non deve distogliere l’attenzione sui fragili e gli anziani, ma i calciatori di Serie A sono 500 quindi fare 500 terze dosi ci si mette un quarto d’ora”.

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Redazione

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