Maradona, Sorrentino: “era mio amico anche se non lo conoscevo”

“Gli amici sono persone che ti fanno anche regali. Maradona era mio amico anche se non l’ho mai conosciuto, perché regalava arte calcistica come Pino Daniele regalava arte musicale e Massimo Troisi arte cinematografica. Perciò sono stati e restano amici di tutti quelli che li hanno amati”. Paolo Sorrentino parla del suo “amico” Maradona intervistato dal Corriere della Sera.

Oggi, ad un anno dalla sua morte, esce nelle sale cinematografiche “È stata la mano di Dio”. “Per me la differenza è tra chi desta meraviglia e chi no. E Maradona ha sempre destato meraviglia- dice il regista Premio Oscar- Me lo sono goduto davvero nei suoi primi anni a Napoli, quando ogni domenica andare allo stadio era una esperienza entusiasmante già prima di arrivarci. Scendevamo a piedi dal Vomero fino a Fuorigrotta, attraversando rigorosamente una scorciatoia di campagna. E lungo la strada passavamo a prendere una signora che di calcio non capiva niente ma avevamo eletto a nostro portafortuna, e quindi ogni volta doveva esserci anche lei con noi. È stato sempre così, dall’84 fino all’87”.

Poi la tragedia, la morte dei genitori. Sorrentino s’è perso il Napoli dello scudetto: “I miei genitori erano morti da circa un mese. Non partecipai alla festa, in quel periodo non pensavo al Napoli né a Maradona. Il Napoli era una cosa che condividevo soprattutto con mio padre. Senza più lui me ne allontanai. E poi lasciai la città, cambiai vita. E quindi nemmeno la vittoria del secondo scudetto la sentii con particolare intensità. Perciò sto ancora aspettando che il Napoli diventi per la terza volta campione d’Italia. Per goderne come avrei voluto tanti anni fa”.

(Pic/ Dire)

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Redazione

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