Una due giorni di ‘Mattinate FAI d’Inverno’ ad Aversa
Mattinate FAI aversane il 25 e il 26 Novembre. Le location prescelte per antonomasia sono state il Museo Diocesano e il Seminario Vescovile da parte dell’IIS L. Da Vinci di Aversa , sotto l’egida del dirigente scolastico Giovanni del Villano e il Duomo, la Chiesa di S. Domenico ed il Museo di Succivo da parte del Liceo Siani di Aversa, gestito dalla dirigente scolastica Rosaria Barone.
Un surplus di storia romana e medioevale a stretto giro, con l’intento di sottolineare la storia di un territorio ricco e travagliato, pur tuttavia con tante ricchezze inestimabili. Un Museo dell’agro atellano che coincide con la porzione dell’ampia pianura campana a sud ed a ovest dei Reggi Lagni. Mediante le intriganti visite eseguite dagli apprendisti cicerone del plesso di S.Arpino del Liceo Siani, si è ricostruita un po’ di storia atellana, constatando che le fasi più antiche della città di Atella sono rappresentate dalle antiche necropoli, un lungo e ricco excursus fino all’età imperiale romana. Nessuno poteva immaginare che ritrovamenti di epoca romana potessero riscontrarsi anche nell’area di Supporto della Marina Militare Americana di Gricignano di Aversa, mediante la scoperta di necropoli dove sono in mostra i corredi di età orientaleggiante.
Particolarmente suggestivo il passaggio degli apprendisti cicerone, della centrale, presso il Deambulatorio del Duomo dove è presente un portale marmoreo degli Ebdomadari dell’undicesimo secolo rappresentante il dissidio tra bene e male, raffigurazioni emblematicamente rappresentate dalla presenza di un drago e di un cavaliere. Questo portale di forma rettangolare, secondo quanto appreso dalle giornate FAI, faceva parte degli stipiti di uno dei portali maggiori della chiesa. C’è la rappresentazione del cavaliere nordico con la spada sguainata pronto ad abbattere un grosso animale mostruoso, con gli occhi sbarrati ed il muso di gatto. Una seconda lastra del genere raffigura, invece, un elefante e due leoni affiancati, clipeati in ghirlande di racemi. Per poi soffermarci sulla Chiesa di S.Domenico ed il suo Chiostro, un luogo dove i giovani sono rimasti attoniti dalla straordinarietà del nuovo restauro barocco. Una chiesa fondata da Carlo I d’Angio’ nel 1278, con una sola navata e con una rilevante difformità tra la facciata esterna, di gusto romano, e l’interno napoletani. Attiguo un chiostro gotico, sulla cui cornice dell’arco della scala , che immetteva in biblioteca comunale e all’Archivio comunale, la scritta riproduce quello dello stemma della città: ‘Quel basilisco, che giacque sotto uno strato di Arena, libero sollevò il capo invitto’. Per poi passare allo studio approfondito del Museo Diocesano che raccoglie opere provenienti dalle chiese di Aversa già in restauro presso la Soprintendenza di Caserta, parte del Tesoro e dell’arredo sacro della Cattedrale.
Particolarmente suggestiva la saletta interna con tre tavole è un trittico di Angiolini Arcuccio, il Martirio di San Sebastiano, la Madonna col melograno, San Giovanni e la Madonna col bambino, provenienti dalla chiesa dell’Annunziata, è il trittico di San Sebastiano, San Francesco e la Maddalena, provenienti dalla Chiesa della Maddalena. Tra tutte queste emerge Il Martirio di San Sebastiano sul cui sfondo appare la veduta quattrocentesca a volo d’uccello della città di Aversa. Per poi accedere al Seminario, egregiamente riferito dai discenti del da Vinci, iniziato per volere del cardinale Innico Caracciolo, vescovo di Aversa. Sempre appellandoci al tema tra bene e male, all’interno del bel portale classicheggiante di pietra grigia, sulla porta lignea interna è posto un interessante tondo con San Michele che scaccia il Demonio, del XIII secolo. Di estrema suggestione il grande Salone e la Sala Guitmonfo dove è custodito il ciclo pittorico della dissacrata Chiesa del Carmine, sei belle tele e il ciclo di Emmaus. Questo è tant’altro ha caratterizzato le giornate FAI d’inverno 202 ad Aversa, grazie all’egregia direzione del capo-gruppo Maria Giovanna Pezone, del vice-capigruppo Fortunato aAllegro e delle delegate Rosalba Corvino, Ilaria Rita Motti, Ketty Migliaccio, Anna Grimaldi, Mariella Migliore e Maria Rosaria Preziosi. Grande encomio ai dipartimenti di storia dell’arte dei due licei su elencati e all’intera gamma di discenti che hanno reso speciali queste giornate.