(VIDEO) Francia. Armato di coltello aggredisce poliziotto ‘in nome del profeta’. I media francesi: “Ha il permesso di soggiorno italiano”
È un algerino di 37 anni l’uomo che questa mattina, intorno alle 6.30, ha aggredito un poliziotto a Cannes con un coltello sostenendo di agire “in nome del Profeta“. L’algerino è arrivato in Francia legalmente nel 2016 con il regolare permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità italiane. È sconosciuto alle forze dell’ordine e agli 007 francesi. Secondo una fonte della polizia, “viene presa in considerazione la pista terroristica”.
“Solidarietà alle Forze di polizia francesi. L’assalitore di Cannes sarebbe sconosciuto alle autorità. Entrato legalmente in Francia, in possesso di titolo di soggiorno italiano, non era considerato a rischio radicalizzazione. Un esempio di come la minaccia terrorista sia diventata sempre più sofisticata grazie a internet e a tecniche di reclutamento difficili da intercettare” scrive in una nota Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma.
“La possibilità di disseminare contenuti radicalizzanti e vere e proprie linee guida alla violenza in grado di raggiungere tutti i membri della comunità islamica a prescindere dal Paese in cui si trovano, ha reso l’azione di Isis e degli altri gruppi terroristi capillare ed efficace” spiega Nicolosi. “L’attivazione di processi di radicalizzazione violenta di migranti già presenti o in arrivo in Europa è una delle tattiche più conveniente per i terroristi perchè implica il minimo rischio di tracciabilità, pur consentendo una certa efficacia nel risultato, come dimostrato anche dall’attentato di questa mattina. Solo lo stretto coordinamento europeo delle operazioni di controllo delle piazze online e offline di radicalizzazione” aggiunge Nicolosi “può permettere alle forze militari e di polizia nazionali di non farsi trovare impreparate dinanzi a minacce sempre più imprevedibili. Ci aspettiamo” conclude il Segretario Generale “dal Governo italiano spiegazioni sui cortocircuito che oggi come nel caso dell’attentatore di Nizza, ha permesso a quello che poi di fatto sembra essersi rivelato un lupo solitario, di arrivare a compiere violenza in Europa”.