(VIDEO) Artoprotesi, Ialascon: “Riabilitazione fondamentale per recupero funzione”
Molti pazienti sottoposti ad intervento artroprotesi totale di ginocchio (PTG) lamentano un dolore estremo non solo ovviamente prima ma anche dopo l’atto chirurgico. Un post-operatorio doloroso non solo causa sofferenza al paziente ma può influenzare negativamente il recupero dopo l’intervento.
Per questo è fondamentale mettere a punto un protocollo riabilitativo personalizzato. L’agenzia di stampa Dire ha affrontato il tema con il Professor Giovanni Ialascon, Direttore dell’Uoc di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università Vanvitelli di Napoli. – Lei ha partecipato al congresso Siot 2021 con la relazione ‘Il ruolo della riabilitazione nella gestione del dolore nel paziente con protesi totale di ginocchio.
– Cosa è emerso e qual è questa importante funzione svolta dalla riabilitazione? “La protesi di ginocchio è un intervento estremamente importante che ha cambiato la storia dell’ortopedia. In genere le artroprotesi, cioè la sostituzione dell’articolazione fisiologica con una articolazione protesica composta da materiali metallici e plastici che sostituiscono il movimento dell’articolazioine naturale, si rende necessario in caso di artrosi. Una patologia che interessa la popolazione di solito più adulta e in particolare dai 60 anni in poi. L’artroprotesi di ginocchio, in particolare, è l’intervento che ha successo perchè risolve un problema molto grande che è il dolore al ginocchio che spesso impedisce il movimento ed una vita normale. In Italia il numero di protesi di ginocchio che si effettuano ogni anno si avvicina alle 100mila protesi. Numeri davvero considerevoli ed è per questo che l’intervento è ben accettato dai pazienti”.
– Qual è il ruolo della riabilitazione post-intervento, ci sono protocolli per ottenere un buon recupero funzionale? Pensiamo anche a casi più selezionati in cui l’artroprotesi è effettuata su un giovane paziente magari sportivo? “La riabilitazione è fondamentale per il recupero della situazione fisiologica. Se il problema è l’artrosi e dunque è stato necessario l’impianto di una protesi significa che in quel determinato soggetto si è verificata una ‘discesa’ della forza e del tono muscolare. La riabilitazione post intervento ripristina la mobilità, la forza muscolare e consente al soggetto una buona vita di relazione, di salire e scendere le scale, camminare più a lungo e addirittura effettuare un certo tipo di attività sportiva. Nonostante come accennavo l’artroprotesi riguarda piuttosto la popolazione adulta è possibile che si realizzi questa necessità anche in pazienti giovani, in seguito a traumi che hanno alterato la struttura delle articolazioni tanto da generare una artrosi precoce. In questo caso la riabilitazione è ancora più importante perchè il soggetto richiederà allo specialista non solo di tornare ad effettuare le normali attività ma anche alcune attività elettive tra cui quella sportiva. Sono contemplati perciò all’interno del protocollo riabilitativo una serie di esercizi specifici. Quello che si vuole ottenere è dunque il ripristino della funzionalità e l’assenza di dolore che è l’obiettivo stesso dell’intervento di artroprotesi”.
Aggiunge poi il Direttore dell’Uoc di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università Vanvitelli di Napoli: “Vorrei precisare che la mia relazione al congresso Siot era dedicata al problema del dolore. Esistono condizioni specifiche in cui il paziente, in una percentuale di casi non piccolissima, anche dopo la protesi continua a lamentare un dolore cronico. In questi casi allora la riabilitazione assume un ruolo davvero importante perchè riesce a ‘bloccare’ questo processo di cronicizzazione del dolore. Prima dell’intervento si può aiutare il paziente anche con tecniche di pre-riabilitazione ma è possibile proseguire anche nella fase successiva intra-operatoria servendosi di tecniche di musicoterapia che offrono al paziente la possibilità di controllare meglio il dolore. Naturalmente è imprescindibile la riabilitazione post intervento non solo per recuperare la funzione ma sempre per ridurre la percezione del dolore nella fase post chirurgica”.
(Mco/ Dire)