(VIDEO) Covid, Messa: “Misure hanno consentio ritorno vita universitaria”

“Gli atenei hanno ripreso le attività in maniera molto consapevole, quindi usando il Green pass ma anche mantenendo la possibilità di utilizzare sia la didattica in presenza che quella a distanza, proprio per non lasciare indietro nessuno. Però, nel frattempo, hanno permesso un ritorno agli ambienti, alla vita universitaria, che non è quella che si fa a casa a tavolino”. Lo ha detto la ministra dell’Università Maria Cristina Messa, interpellata dai cronisti a Napoli a margine di un convegno sul Pnrr nell’aula magna dell’università Federico II.

“Io dico che tutte le misure possibili, che non siano ovviamente lesive della democrazia, siano più che giustificate. Bisogna evitare che chi ha deciso di fare di tutto per tornare insieme e condividere gli spazi non veda realizzata questa cosa a causa della ripresa del contagio, questo mi sembra più che evidente”.

La ministra, spiega di concordare con questa impostazione, anche “se questo – chiarisce – vuol dire stringere ulteriormente sul Green pass, renderlo anche più consono rispetto ai dati che abbiamo oggi. È vero che noi abbiamo reso il Green pass valido per un anno, ma i risultati degli studi ci sono adesso. E anche la durata della vaccinazione la sappiamo mentre andiamo avanti nel tempo. Credo che essere al passo con gli studi scientifici, avere un Cts che studia la situazione e modellare le nostre misure in base all’andamento del contagio sia molto importante. Bisogna prevenire”. Messa ricorda, infine, che l’Italia si trova in una situazione di “vantaggio rispetto a tutto il resto dell’Europa”.

“Il 40% delle risorse del Pnrr è destinato al Sud. Occorre – ha spiegato – che il ministero cerchi di studiare degli schemi perché il Pnrr possa aiutare le università del Sud ad allinearsi a quelle del resto del Paese. Queste sarebbero le intenzioni. Occorre, poi, che chi veramente opera sul territorio riesca a sfruttare i fondi nel modo migliore possibile e a farlo avendo degli obiettivi, con un aumento del numero di laureati ma anche dell’impiego di questi laureati”.

“I ragazzi – ha ricordato – vanno a studiare laddove hanno più possibilità poi di svolgere un lavoro soddisfacente. Questo è un punto critico e faremo di tutto, con i fondi del Pnrr, con le riforme che vogliamo fare, ma anche con i fondi dello Stato, e ne abbiamo messi moltissimi anche in legge di bilancio, per fare in modo che ci sia questo circolo virtuoso nelle Regioni del Mezzogiorno”.

L’obiettivo è portare al Sud “l’industria innovativa e fare in modo che valorizzi quei ragazzi che hanno investito tanto su di loro”. Inoltre, “alla fine dell’anno prossimo – ha sottolineato Messa – ci sarà un bando da 600 milioni di euro per i giovani ricercatori”.

(Nac/ Dire)

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