(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Dire Pediatria: si parla di triage telefonico, acido folico e asma

E’ online l’edizione settimanale del Tg Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– PEDIATRA AL TELEFONO CONTRO SOLUZIONI ‘FAI DA TE’? ARRIVA PROGETTO Comprendere le problematiche che affrontano i genitori quando un bimbo si ammala e avere gli strumenti per gestirle attraverso una comunicazione a distanza puntuale ed efficace. Sono gli obiettivi che hanno guidato il progetto “il pediatra al telefono coi genitori e le soluzioni ‘fai da te'”, un pacchetto di tre video animati, un sito web e una newsletter dedicati ai pediatri e realizzati con il sostegno della Sipps e il contributo non condizionante di Bayer-Aspi Gola Natura. “Tra le tante evidenze emerse in questo duro periodo di pandemia- spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps- una ci è apparsa chiara ed evidente: la comunicazione da remoto con i genitori è oggi più che mai cruciale nello svolgimento della professione del pediatra”. Questo perché “web, social e chat di genitori caregivers sono ormai una realtà che non può essere ignorata, ma deve essere governata anche sul piano digitale per evitare soluzioni ‘fai da te’ che possono generare dubbi”.

– SIN: FORTIFICARE FARINE CON ACIDO FOLICO PER PREVENIRE SPINA BIFIDA “L’assunzione di acido folico è in grado di prevenire al 70% la spina bifida e gli altri difetti del tubo neurale. Attraverso la fortificazione obbligatoria di alcuni cibi, tra i quali le farine alimentari, come recentemente deciso dalle autorità sanitarie britanniche, si potrebbe garantire una corretta assunzione di acido folico durante tutta la vita, quindi anche nel periodo pre-concezionale della donna”. Ad affermarlo è Luigi Orfeo, presidente della Società Italiana di Neonatologia, in occasione della Giornata mondiale della spina bifida e idrocefalo. La fortificazione obbligatoria, applicata in oltre 90 Paesi nel mondo, consente proprio una maggiore assunzione di acido folico rispetto alla normale alimentazione, anche con un vantaggio in termini di sanità pubblica, riducendo i costi rispetto alla supplementazione vitaminica, con una rilevante efficacia pratica. Ciò accade già, per esempio, in America, Canada e Australia, mentre in Europa, tranne che in Gran Bretagna, ancora non esistono norme a riguardo.

– ASMA BAMBINI, SIMRI: FARMACI BIOLOGICI NUOVA FRONTIERA FORME GRAVI Il trattamento dell’asma in età pediatrica, soprattutto nelle sue forme più gravi, ha visto emergere importanti novità negli ultimi due anni, con effetti positivi a livello clinico, sul benessere quotidiano di questi giovani pazienti e sui costi generali di gestione della patologia. “Oggi abbiamo a disposizione dei nuovi farmaci che per i bambini sono tre in particolare: l’omalizumab, che ci accompagna ormai da una decina di anni, il mepolizumab e il dupilumab”. A illustrare le ultime novità sui farmaci per il trattamento dell’asma grave è Giorgio Piacentini, past president della Società italiana per le malattie respiratorie infantili.

– GATTINARA (BAMBINO GESU’): VACCINARE BIMBI PER EVITARE AUMENTO CONTAGI “Per evitare che l’infezione possa crescere in particolare nelle fasce giovanili dobbiamo vaccinare anche i bambini. Gli Stati Uniti hanno iniziato a immunizzare i più piccoli, cioè quelli che hanno tra i 5 e gli 11 anni, perché c’è un vaccino che è soprattutto sicuro, altrettanto sicuro come lo è per i ragazzi più grandi o per gli adulti”. Lo afferma Guido Castelli Gattinara, referente dell’Istituto Salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

– SICUREZZA ALIMENTARE, BAMBINI IMPIEGANO PIÙ TEMPO A ELIMINARE TOSSINE “La sicurezza alimentare è fondamentale in età pediatrica, perché quello del bambino è un organismo in crescita e tutti i suoi organi sono in via di formazione, con una capacità di mangiare superiore all’adulto, ma con una ridotta capacità di smaltire le sostanze tossiche, perché non ha ancora acquisito le competenze all’eliminazione di queste sostanze da parte degli organi come il fegato”. A dirlo è Ruggiero Francavilla, docente di Pediatria all’Università di Bari. 

 
(Rac/ Dire)

Redazione

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