(VIDEO) Il generale al-Raisi eletto presidente dell’Interpol: su di lui, denunce e accuse di tortura
Il generale degli Emirati Arabi Uniti Naser Ahmed al Raisi è stato eletto presidente dell’Interpol durante l’assemblea generale di Istanbul anche se le organizzazioni per i diritti umani e i politici europei si sono opposti allla sua elezione dicendo che avrebbe minato la missione dell’Interpol.
“Un messaggio agghiacciante inviato agli attivisti per i diritti umani abusati dai regimi autocratici di tutto il mondo”: l’Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct) ha definito così l’elezione dell’attuale ispettore generale del ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti, il generale Ahmed Nasser al-Raisi, a nuovo presidente dell’Interpol, il più importante ente di cooperazione di polizia al mondo. Nei mesi scorsi diverse organizzazioni in difesa dei diritti umani di base in Paesi del Medioriente, come la Gulf Centre for Human Rights (Gchr), hanno depositato presso corti in Francia e in Turchia delle denunce per torture contro il militare.
Alcuni giorni fa anche tre eurodeputati hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, avvertendo dei rischi legati a una possibile elezione del generale emiratino. La scelta di Al-Raisi, a detta degli autori della missiva, sarebbe stata in grado di “minare la missione e la reputazione dell’Interpol” oltre che di “pregiudicarne” l’efficacia. Il capo degli apparati di sicurezza degli Emirati, che dal 2022 prenderà il posto del dirigente di polizia coreano Kim Jong Yang, era già un membro del consigli esecutivo dell’Interpol ed è stato eletto alla terza votazione con il 68,9 per cento delle preferenze dell’assemblea generale dell’ente. Secondo quanto evidenziato da diversi analisti concordanti, la carica di presidente dell’Interpol sarebbe per lo più simbolica, mentre la gestione quotidiana dell’ente è affidata d fatto al segretario generale. Gli Emirati Arabi Uniti sono stati accusati di abusare del sistema delle ‘red notice’ per i mandati di cattura internazionali emessi dall’Interpol, oltre che di aver finanziato negli anni l’ente anche in modo non trasparente tramite fondazioni private.
(Euronews/ Dire)