Virus respiratorio sinciziale, l’allarme del Meyer: “Boom di casi, non c’è vaccino: ecco cosa non fare”
“Stiamo assistendo a una crescita importante dei casi di infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica. Questo virus è la prima causa di bronchiolite nei bambini e colpisce prevalentemente i lattanti e i piccoli entro l’anno di età”. Al Meyer a “novembre 2019 i casi di accesso al pronto soccorso per bronchiolite sono stati 24”. Questo mese, ad oggi, “se ne registrano già 140”. E’ quanto spiega il pediatrico di Firenze: questa escalation di accessi e ricoveri per motivi respiratori “sta obbligando l’ospedale a una riorganizzazione delle attività di ricovero programmate. L’impegno da parte degli operatori è massimo, e si chiede comprensione e collaborazione da parte delle famiglie, anche per eventuali attese in pronto soccorso”.
Il virus, si spiega, “ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest’anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi, per motivi respiratori”. Guardando così allo scorso anno “è possibile che il drastico cambiamento delle abitudini di vita, la netta riduzione delle occasioni di contatti sociali e l’aumento delle regole igieniche adottate nell’autunno-inverno 2020 abbiano determinato, forse, una ridotta circolazione e immunizzazione lo scorso anno”.
In questo momento, dunque, “è importante, più che mai, rispettare alcune regole, specialmente in presenza di bambini nella fascia 0-2 anni”, spiegano gli esperti del Meyer. “Evitare di portare i bambini in ambulatori e ospedali se non strettamente necessario. In questi casi, durante l’attesa, è importante seguire uno scrupoloso distanziamento; evitare che i bambini frequentino luoghi affollati come supermercati e grandi magazzini; evitare il contatto dei bambini con persone che presentano sintomi respiratori, anche se si tratta di adulti. Questo perché, negli adulti, il virus sinciziale è responsabile anche di semplici raffreddori che invece nei piccoli e piccolissimi possono evolvere in situazioni respiratorie anche severe”. La prevenzione, infatti, “è fondamentale perché, ad oggi, non è disponibile un vaccino per questo virus. Esiste la possibilità di una terapia a base di anticorpi monoclonali, ma solo per bambini che presentano fattori di rischio”, come prematurità, immunodeficienze, patologie polmonari o cardiache”. Per la generalità dei bambini, infatti, “l’infezione si risolve perlopiù a casa, ma nei casi gravi richiede il ricovero e ossigenoterapia”.
(Dig/ Dire)