Whirlpool Napoli, Spera: ”Con l’invio delle lettere di licenziamento si scrive un’altra brutta pagina del Sud”

“Si scrive un’ennesima brutta pagina oggi per il territorio napoletano e per l’intera regione Campana, complice il Governo che non è stato in grado di assicurare quella continuità occupazionale ai lavoratori della Whirlpool di Napoli che pure aveva a più riprese promesso”.

E’ quanto dichiarano il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, Francesco Armandi Coordinatore Nazionale Whirlpool e Ciro Esposito Segretario Provinciale di Napoli per i quali,”una scorrettezza unica da parte dell’azienda verso i dipendenti nel fargli recapitare una comunicazione, inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno e datata 3 novembre, avente come oggetto il ‘licenziamento ex artt. 24 e 4, legge 223/1991’ e dove si prospetta agli operai che l’hanno ricevuta la scelta, da esercitare entro la fine del mese di novembre, tra ‘un incentivo all’esodo di 85mila euro lordi’ e ‘il trasferimento all’unità produttiva di Cassinetta di Biandronno (Varese)’. Il Governo e proprio in tal senso il Mise – aggiungono i sindacalisti Ugl – nulla di concreto hanno fatto affinché si scongiurasse la chiusura della Whirlpool a Napoli dove abbiamo sempre fortemente sostenuto che mantenere tale sito sarebbe stato, ed e’ importante, perché e’ l’unica azienda del gruppo nel Sud a produrre lavatrici. Non siamo stati ascoltati, non è stato ascoltato il grido dell’esigenza occupazionale del meridione e per questo l’Ugl sostiene che per Napoli il Mise non è riuscito a trovare un progetto sostenibile. Noi Ugl – concludono Spera, Armandi e Esposito – , siamo sempre stati chiari con tutti, non prendendo in giro nessuno e per questo e sempre abbiamo ribadito a alta voce che, senza la produzione di lavatrici, sarebbe stato difficile un rilancio sostenibile della fabbrica partenopea. L’auspicio dell’Ugl ora è che il Governo intervenga subito per realizzare il nuovo Consorzio e chiediamo ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico di tornare al tavolo perché non possiamo accettare un tradimento verso i lavoratori e tutto il territorio”

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Redazione

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