Zucca, radicchio, melagrana: ecco i 7 cibi autunnali che aiutano la fertilità

“Prestare la giusta attenzione ad alimentazione e stili di vita è fondamentale per prevenire i problemi di infertilità o migliorare le possibilità di successo di eventuali trattamenti”, a dirlo è il professor Antonio La Marca, Coordinatore Clinico di Clinica Eugin Modena.

“Per questo motivo- prosegue l’esperto- è importante rivolgersi a centri che possano assistere la coppia nell’intero percorso, includendo anche la consulenza specialistica dal punto di vista nutrizionale. Con questo articolo desideriamo condividere con le coppie che stanno affrontando problemi di concepimento alcuni dei suggerimenti che forniamo alle nostre pazienti in merito ai cibi stagionali che possono rivelarsi preziosi alleati per migliorare la salute generale e riproduttiva”.

Quando l’estate volge al termine, la tendenza molto spesso è quella di iniziare diete drastiche o escludere intere categorie di alimenti con l’idea di disintossicarsi e di tornare in forma. Tutto ciò che serve è invece tornare a seguire le buone abitudini alimentari- fanno sapere gli specialisti del centro- bere almeno 2 litri di acqua al giorno, consumare quotidianamente almeno 5 porzioni di frutta e verdura di stagione, limitare il più possibile le bevande alcoliche e zuccherate, e in generale gli zuccheri semplici. Una dieta equilibrata è fondamentale per la nostra salute generale e riproduttiva e alcuni alimenti tipici della stagione autunnale sono ottimi alleati.

LA ZUCCA

“La zucca è un alimento autunnale molto versatile, che consente di preparare ricette dolci e salate, ricco di beta-carotene – precursore della vitamina A – con azione antiossidante, indispensabile per la fertilità e, più nello specifico, per la maturazione delle cellule uovo. Alti livelli di beta-carotene nel corpo luteo, inoltre, sono correlati con alti livelli di progesterone, ragione per cui si consiglia di aumentare il consumo di alimenti ricchi in beta-carotene in seguito a un transfer embrionale in un percorso di PMA. Nell’uomo, la vitamina A influenza la produzione spermatica e i semi di zucca – ricchi di acidi grassi poli-insaturi, minerali come zinco, selenio e magnesio, vitamina E e cucurbitina – sono utili per prevenire disturbi legati all’ipertrofia prostatica, oltre ai disturbi a carico delle vie urogenitali femminili, come le cistiti”, spiega la dottoressa Claudia Banfi, nutrizionista presso Clinica Eugin.

LE CRUCIFERE, OVVERO CAVOLI E CAVOLFIORI

Cavoli e cavolini di Bruxelles, cavolfiori, broccoli e verza sono amici della fertilità. In questa grande famiglia rientrano anche piante quali crescione, ravanello e rucola. “Oltre allo straordinario contenuto vitaminico – beta-carotene, vitamina C, K e folati – le crucifere sono la principale fonte vegetale di calcio, un minerale indispensabile per la salute delle ossa e dei muscoli, ma anche per la maturazione delle cellule uovo e per la motilità spermatica. Inoltre, l’importante contenuto di fibre rende questi alimenti particolarmente efficaci nel supportare la detossificazione epatica e il loro consumo è particolarmente consigliato prima, durante e dopo la stimolazione ormonale in un percorso di PMA, oltre che in concomitanza ad una terapia farmacologica protratta nel tempo, come la pillola anticoncezionale. Il consumo di questi vegetali è, infine, utile in tutte quelle condizioni associate ad un eccesso di estrogeni: sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), endometriosi, adenomiosi, fibromi”, prosegue la dottoressa Banfi.

IL RADICCHIO

“Composto per la maggior parte da acqua e fibre, il radicchio è ricco di vitamina C, vitamina K e vitamine del gruppo B, oltre che di sali minerali, in particolare potassio. Come tutti i vegetali rossi e viola, si caratterizza per l’elevato contenuto di antiossidanti, in particolare antocianine. Inoltre, come tutte le verdure amare, è particolarmente utile per sostenere l’attività epatica, risultando quindi indicato per supportare l’equilibrio ormonale e la fertilità”, spiega l’esperta.

UVA E MELAGRANA

“Questi frutti – ricchi di vitamine e polifenoli antiossidanti, come vitamina C, beta-carotene e flavonoidi – sono validi alleati per la salute riproduttiva, a patto che non si esageri con la quantità consumata: una decina di acini d’uva o una manciata di arilli (‘semi’ della melagrana), aggiunti per esempio ad uno yogurt bianco a colazione o a merenda. Utili per supportare la fertilità femminile, gli antiossidanti presenti in questi frutti sono indispensabili soprattutto per la salute riproduttiva maschile, favorita anche dall’aumento della vasodilatazione periferica con conseguente aumento del flusso sanguigno”, prosegue Banfi.

I LEGUMI

“Legumi, come ceci, lenticchie o fagioli, apportano minerali come ferro e rame e rappresentano una fonte di proteine vegetali. Non trascurabile è anche il loro contenuto di fibre, preziose alleate dell’equilibrio endocrino e della fertilità. Infatti, le fibre si comportano a tutti gli effetti da prebiotici e la buona salute intestinale è una condizione imprescindibile per la fertilità”, dichiara Banfi.

IL PESCE

È importante ricordare che esiste una stagionalità anche del pesce. “L’autunno è la stagione di alici, alalunga, cefalo muggine, branzino e triglia. Il pesce è un’ottima fonte proteica, che andrebbe consumata almeno 3-4 volte a settimana. Oltre ad apportare proteine nobili, è ricco di acidi grassi poli-insaturi della serie l’omega-3, vitamina D, vitamine del gruppo B e minerali come iodio, potassio, fosforo e magnesio. In parole semplici: grassi buoni, vitamine e minerali indispensabili per supportare la salute riproduttiva, tanto femminile quanto maschile. Si consiglia sempre il consumo di pesce pescato – preferibilmente nel Mar Mediterraneo – e di piccola taglia”, conclude Banfi.

(Dire)

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