demA lancia hashtag contro vendita Stadio Maradona

“La messa nelle disponibilità per le dismissioni dai beni pubblici da parte del Comune di Napoli dello stadio Maradona è una decisione gravissima e inammissibile, che va immediatamente rivista”. È quanto chiede, in una nota, la segreteria cittadina del movimento demA.

“Chiamiamo tutto il mondo delle associazioni sportive, il Coni, le società agonistiche di ogni sport che usano attualmente lo stadio – spiega il movimento fondato dall’ex sindaco Luigi de Magistris – a prendere posizione perché il Maradona farebbe la fine che la Regione ha fatto fare allo stadio Collana, sottratto all’uso sociale, per essere cannibalizzato, e finalizzato a divenire un luogo riservato alle attività commercialmente redditizie. Con la vendita ai privati dello stadio Maradona, andrebbe persa completamente per l’uso sociale e per lo sport a prezzo popolare l’unica struttura di qualità rimasta nelle disponibilità dei cittadini”.

Se l’impianto di Fuorigrotta finisse nelle mani di privati, diventerebbe un “lussuoso ed esclusivo asset della finanza legata al calcio e la città, che aveva finora ospitato anche gli altri sport ai massimi livelli, scomparirebbe dallo scenario dello sport agonistico internazionale: se l’ex stadio San Paolo fosse diventato uno stadio esclusivo per il calcio, non avremmo potuto realizzare le Universiadi a Napoli, non avremmo più la possibilità di ospitare galà di atletica, competizioni di rugby, manifestazioni associative e concerti che – ricorda demA – prima del Covid avevano fatto sì che Napoli tornasse ad ospitare eventi musicali di caratura mondiale. La Costituzione sancisce il valore primario dello sport. L’Ue, nel trattato di Lisbona, ne riconosce la natura di bene comune e l’esigenza di tutelarne gli spazi e la fruibilità. Il movimento lancia l’hashtag #novenditastadiomaradona e chiama “tutti gli sportivi, i protagonisti dello sport, gli operatori sociali del settore, il Coni, le federazioni nazionali e i consiglieri comunali, metropolitani e regionali che si riconoscono nella buona politica al servizio dell’interesse dell’intera comunità e non solo di alcune élite” a “mobilitarsi in difesa della natura pubblica del Maradona come garanzia e tutela del diritto allo sport, alla pratica sportiva e all’uso sociale e gratuito dei beni comuni”.

(Com/Nac/Dire)

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