Natale, Sileri: “Super green pass sarà quotidianità fino a metà gennaio”

“Immagino si sia detto feste per stare in linea con il politicamente corretto dell’Europa. Io lo chiamo Natale, e rimango ancorato alla tradizione”. Così il sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, ha risposto alla domanda di Luca Ubalbeschi durante l’evento ‘Oltre il COVID: Giornata Mondiale della lotta all’AIDS’, sui possibili scenari che si prospetteranno in Italia in vista delle feste.

“L’andamento dei contagi è migliore del resto d’Europa, perché abbiamo un’alta percentuale di vaccinati”, ribadendo però che sulla variante Omicron “dobbiamo aspettare i dati conclusivi della scienza. Proseguiamo con le terze dosi e con l’istituzione del Green Pass rafforzato per tutte le attività non lavorative- ha sottolineato- che da lunedì entrerà in vigore e che sarà la nostra quotidianità fino a metà gennaio, così l’Italia sarà un paese protetto, aperto e sicuro. Gestiremo la situazione mettendo la nuova variante all’angolo se dovessero insorgere nuovi problemi. Il SSN c’è e siamo in grado di rispondere in modo vigoroso, con risultati visibili”.

“Sono davvero tante le opportunità che l’educazione sanitaria nelle scuole offrirebbe da un punto di vista medico e sanitario. Pensate se si inserisse all’interno delle scuole un piccolo capitolo che parli del nostro Servizio Sanitario Nazionale e della sua storia. È indubbio che se si capisce sin da piccoli cosa è il SSN, cosa offre, come si stava quando non c’era o come si sta quando la prestazione non viene erogata omogeneamente- spiega- allora si sente quel SSN come patrimonio, come casa, come bandiera.”

Sull’importanza della comunicazione all’interno delle aziende sanitarie, ha poi proseguito il sottosegretario, “sarebbe opportuno per le aziende sanitarie concludere l’iter avviato all’interno del ministero dell’articolo 13 del contratto del comparto sanitario, che prevede l’istituzione di profili per le attività di comunicazione”. E infine chiarisce “la comunicazione non è solamente quella che possono fare i medici negli ambulatori, ma serve all’interno delle istituzioni sul territorio anche una capacità di fuoco comunicativo che consenta di proteggere la stessa istituzione spiegando meglio quello che viene fatto”.

(Comunicati/ Dire)

Redazione

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