(VIDEO) Covid, De Luca: “Ordinanza festività non è ghigliottina, evita lockdown”
“Era il minimo, non è la ghigliottina ma il minimo di prudenza e senso di responsabilità necessario da acquisire”. Lo dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parlando dell’ordinanza anti movida che scatta durante le festività di Natale.
“Non è un grandissimo sacrificio, l’alternativa alla responsabilità e al contenimento del Covid – spiega il governatore in diretta su Facebook – è la chiusura di tutto. Lo dico con grande serenità, ma con grande chiarezza: se perdiamo la testa nella settimana compresa tra la vigilia di Natale e il Capodanno, noi perdiamo tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi e ci ritroviamo a metà gennaio a dover richiudere bar, ristoranti, attività che comportano assembramenti, negozi, palestre, cinema, teatri. Diventerà inevitabile”. De Luca ricorda che non ci sarà “nessuna festa in piazza, meno che mai a Capodanno perché non è possibile nessuna forma di controllo. Come controlli migliaia di persone senza mascherina? Gente che si passa la bottiglia di birra o di superalcolici e pippe varie. Allora, questa ordinanza ha l’obiettivo di salvaguardare la nostra salute, la nostra economia e le nostre scuole. Cerchiamo di essere responsabili”.
“Siamo pienamente nella quarta ondata Covid, la diffusione del virus è maledettamente accelerata. Siamo al punto che, continuando questa crescita, dovremo chiudere i reparti ordinari e riaprire i reparti di terapia intensiva. In Campania – spiega – il tasso di occupazione delle terapie intensive è molto basso, siamo al 3,5%. Ma abbiamo dato indicazioni di riattivare i posti di terapia intensiva a cominciare dagli ospedali modulari, oltre 70 solo all’ospedale del Mare. Dobbiamo riaprire le terapie intensive, per la gioia di quelli che ci facevano osservare che le terapie intensive che avevamo inaugurato erano vuote. Ora contenti tutti: si stanno riaprendo e rioccupando”.
“Aumenta la diffusione del contagio Covid a un ritmo impressionante. Ci stiamo avvicinando anche in Italia, sia pure con ritardo, ai livelli di contagio che registriamo in altri Paesi d’Europa. C’è da augurarsi ovviamente – prosegue – che il livello di vaccinazione nel nostro Paese ci salvaguardi dagli effetti più pesanti del contagio, ma non c’è dubbio che siamo di fronte a un fiammata di contagio estremamente preoccupante”.
Sulla vaccinazione ai bambini della fascia d’età 5-11 anni “registriamo risultati molto incoraggiati. Non abbiamo avuto molte prenotazioni fino a ieri, ma per quanto riguarda le vaccinazioni abbiamo un risultato davvero molto importante. Ieri abbiamo vaccinato 2mila bambini di questa fascia d’età. È un dato molto significativo”.
(Nac/Dire)