L’abbraccio? Fa bene darlo, riceverlo ed osservarlo
“Ci sono delle cose che non si possono esprimere se non abbracciandosi”. Così il poeta, drammaturgo e saggista belga, Maurice Polydore Marie Bernard Maeterlinck, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1911. Sono trascorsi oltre 110 anni da queste sue parole e oggi più che mai, nel giorno in cui si celebra nel mondo la ‘Giornata dell’abbraccio’, ci rendiamo conto di quanto manchi a tutti un gesto così semplice e affettuoso ma momentaneamente ‘messo in pausa’ dalla pandemia da Covid-19. Un gesto oggi purtroppo negato “ma di un’importanza fondamentale- come sottolinea alla Dire il presidente nazionale dell’ordine degli psicologi, David Lazzari- poichè anche il solo vedere un abbraccio determina un effetto: vedere due persone che si abbracciano dà infatti un messaggio positivo alle persone che osservano questo gesto. Quindi l’abbraccio è importante e fa bene nel momento in cui lo si dà, è importante e fa bene nel momento in cui lo si riceve ma è importante e fa bene anche nel momento in cui lo si osserva”.
Lazzari aggiunge che “ciò vale per tutte le fasce di età, con la precisazione che nella prima fase della vita questo abbraccio e questo contatto, le mamme lo sanno bene, è fondamentale per lo sviluppo dei propri figli”. Il presidente nazionale dell’ordine degli psicologi spiega che “in quanto esseri umani siamo formati da un corpo e da una dimensione psichica, quindi esprimiamo i bisogni sia della nostra psiche che del nostro corpo. E da questo punto di vista, quando la vicinanza affettiva e quella fisica si uniscono, come nel gesto dell’abbraccio, ecco che sono fondamentali e sono molto importanti”. Alcuni studi scientifici mettono in luce come nello sviluppo del bambino il contatto fisico con le figure che lo accudiscono assuma un ruolo fondamentale, sia per il suo sviluppo biologico sia per il suo sviluppo psicologico.
L’esperto informa che “una carenza di contatto crea danni importanti nello sviluppo ma il contatto è importante in tutte le fasi della vita perché, ad esempio, si è visto che sia il contatto umano che quello fisico sono in grado addirittura di alleviare il dolore e lo stress durante interventi di tipo sanitario”. Lazzari aggiunge inoltre che “esistono molti studi che ci dicono che anche l’abbraccio o la stretta di mano fanno sì che si stabilisca una sintonia, un’armonizzazione tra le due persone, sia a livello psicologico sia a livello fisico. Quindi, i ritmi dei due corpi in qualche maniera si sintonizzano”. Al di là delle parole, un abbraccio comunica moltissime cose e l’esperienza di ciascuno di noi ci dice quanto sia gratificante, quanto sia importante e quanto sia in grado di comunicare. Lazzari prosegue affermando che “l’abbraccio è comunque un qualcosa che ci fa star bene, che promuove benessere e che sviluppa conforto nei momenti di bisogno, ma in linea generale sviluppa benessere perché è un momento di testimonianza affettiva e di vicinanza tra le persone. Gli effetti che ha su di noi, sul corpo e sulla psiche sono effettivamente potenti”.
Il presidente nazionale dell’ordine degli psicologi tiene infine a sottolineare che “questi effetti sono certamente ancora più potenti in relazione al significato che noi attribuiamo all’abbraccio, perché se questo gesto viene fatto da una persona alla quale teniamo, da una persona vicina o in un momento per noi significativo, certamente la valenza dell’abbraccio assume ancora più valore, è ancora più importante”. Ci vorrà probabilmente ancora del tempo prima di tornare a compiere un gesto così semplice ma dalla forza tanto dirompente come un abbraccio. Nel frattempo possiamo ricordare le parole di Charles Bukowski: “Una delle migliori sensazioni al mondo- afferma il poeta e scrittore statunitense di origini tedesche- è quando abbracci qualcuno e lui ricambia stringendoti più forte”.
(Fde/Dire)