Aversa. San Paolo, Golia: “fondamentale mantenere viva questa tradizione”

“La festa della Conversione di San Paolo, Patrono della città, è insieme a quella della Madonna di Casaluce, la festività più sentita dai cittadini aversani. Come leggiamo nel programma delle Celebrazioni di quest’anno, il perdurare della pandemia non impedirà di celebrare con la dovuta solennità la Festa nella Chiesa Cattedrale. Mancherà la tradizionale processione per le vie della Città e che, almeno fino agli anni ottanta del secolo scorso, si svolgeva secondo un rigido cerimoniale sia nella disposizione dei partecipanti sia nel percorso che, all’inizio, ricalcava l’antico circuito perimetrale della città”. Così il sindaco Golia.

“La festa iniziava il giorno prima quando le statue dei Santi partecipanti alla processione venivano trasferiti dalle chiese di provenienza alla cattedrale dove rimanevano fino al giorno dopo. Il 25 gennaio , poi, le statue sfilavano secondo l’importanza dei santi che rappresentavano. I busti in argento di San Donato e San Sebastiano precedevano quello di San Paolo , che chiudeva la processione. Da qui il detto aversano “quando vedi i santi in argento è finita la processione“, che si snodava sempre tra una ala di folla entusiasta e devota. Anche quest’anno, possiamo dire, che la festa è stata preceduta dal tradizionale vento di San Paolo. Tradizionale nelle famiglie è la preparazione della lasagna e delle palle di San Paolo, polpette nel cui impasto vengono aggiunti pinoli ed uva passa. San Paolo è strettamente legato alle origini di Aversa, l’antico villaggio Verzulus fu chiamato ‘Sanctum Paulum’ ad Averze in onore e ricordo del suo passaggio per Aversa, La festa ci fa riscoprire ogni anno la devozione del popolo aversano verso il suo patrono e ci interroga sul nostro bisogno di conversione”.

“E’ fondamentale mantenere viva questa tradizione perché in essa vivono la storia millenaria della città e le origini profondamente cristiane della nostra cultura. Del suo passaggio nel territorio aversano , Paolo di Tarso ha lasciato in eredità l’ annuncio e la testimonianza della trasformazione che l’incontro con Gesù ha fatto nella sua vita. Il messaggio dell’amore gratuito di Dio per l’uomo è un messaggio universale, rivolto a tutti gli uomini. Alla comunità religiosa il compito di annunciare questa parola, alla comunità civile quello di creare le condizioni per una vita dignitosa per tutti. Il mantenere e far comprendere il significato ed il valore di questa festa e delle nostre tradizioni ai giovani deve essere un impegno comune, affinché non vada perso questo patrimonio culturale e di Fede vissuta. Il messaggio di fratellanza che ne scaturisce sia per loro e per tutti noi una luce per comprendere i valori sacri della vita ed impegnarsi per una società più giusta e solidale. Buon San Paolo a tutti”.

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Redazione

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