Covid, 2/3 ingressi terapia intensiva avvengono da no vax
“Il rapporto casi/ospedalizzazione è radicalmente cambiato in questa stagione rispetto alle stagioni precedenti grazie all’altissimo tasso di vaccinazione del nostro Paese, perché ad un ammontare altissimo di contagiati non corrisponde la stessa percentuale che c’era prima in termini di ospedalizzazioni. Il dato delle ospedalizzazioni va analizzato ancora con maggiore attenzione: basti ricordare che, secondo l’Istituto superiore di sanità, i 2/3 degli ingressi in terapia intensiva avvengono da parte di persone non vaccinate, mentre nell’area medica sono il 50% i non vaccinati. Ciò significa che questo 10% di non vaccinati, una piccola minoranza, ha un impatto molto significativo sulle nostre strutture ospedaliere”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo oggi al question time alla Camera in merito alle iniziative per una piena efficacia della campagna vaccinale contro il Covid-19 e dell’attività di tracciamento dei casi di contagio, anche al fine di assicurare un adeguato livello dei servizi ospedalieri per la generalità dei cittadini.
“Quindi dobbiamo continuare a correre con la campagna di vaccinazione – ha proseguito Speranza – in modo particolare per le persone più anziane. Ed è questo il motivo per cui il governo ha disposto un obbligo sopra i 50 anni”. Il ministro della Salute ha infine concluso il suo intervento ringraziando il personale sanitario nazionale, cioè “le donne e gli uomini che rendono possibile ogni giorno questa impresa”, e ha aggiunto la necessità di “continuare ad investire sul Servizio sanitario nazionale”.
(Cds/Dire)