Covid in Italia, business tamponi vale 315mln di euro al mese
Il business dei tamponi vale in Italia 10,5 milioni di euro al giorno solo nelle farmacie, 315 milioni di euro al mese che escono dalle tasche dei cittadini che vogliono sottoporsi ai test sul Covid. Senza contare le spese sostenute dagli utenti per i tamponi eseguiti presso i laboratori privati, dove i prezzi possono schizzare fino a 140 euro a test. Lo ha denunciato Consumerismo No Profit, che fornisce i numeri sulla spese sostenute dagli italiani per i tamponi anti-Covid.
“Ogni giorno in Italia vengono effettuati circa 950mila tamponi: di questi 700mila sono eseguiti dalle farmacie, con una spesa di 10,5 milioni di euro al giorno per i cittadini, 315 milioni di euro al mese. Il costo di un tampone a carico dei farmacisti varia dai 3 ai 4 euro, mentre il costo al pubblico è di 15 euro: un ricarico del +328% che arricchisce farmacie, grossisti e intermediari- ha spiegato il presidente Luigi Gabriele- La situazione cambia nei laboratori privati, dove il prezzo dei tamponi molecolari è estremamente diversificato sul territorio: si va da una media di 45 euro a Palermo ai 60 euro di Roma, fino ad arrivare ai prezzi record di Milano: fino a 140 euro a test”.
“C’è poi il caos delle mascherine Ffp2, con i prezzi letteralmente impazziti sul web: prima di Natale erano reperibili ad un prezzo medio di 0,80 euro al pezzo; durante le festività, a seguito delle misure adottate dal Governo, sono schizzate nei negozi a 2,6 euro l’una e oggi vengono vendute sui siti di e-commerce a prezzi che raggiungono i 7 euro a mascherina” ha aggiunto.
“Per far fronte alla situazione e venire incontro alle esigenze dei cittadini, chiediamo al Governo e al Commissario Figliuolo di permettere alle oltre 5mila parafarmacie presenti sul territorio di eseguire i tamponi anti-Covid- ha proseguito il presidente di Consumerismo No Profit- Scelta che consentirebbe non solo di effettuare circa 200mila test in più al giorno, riducendo i disagi per gli utenti che oggi devono attendere ore e ore davanti alle farmacie, ma anche di ridurre i prezzi al pubblico dei tamponi, aumentando la concorrenza a tutto vantaggio dei consumatori”.
(Red/ Dire)