Covid, Vaia: “Si cambino scelte su quarantena ed isolamento”

Mantenere in vigore misure in grado di limitare realmente l’impatto sulla salute della popolazione e sul sistema sanitario della diffusione di Covid-19; non imporre ai cittadini limitazioni non più giustificate dalle attuali conoscenze scientifiche sulla variante di Sars-CoV-2 prevalente in questa fase. È parte del contenuto della proposta di modifica avanzata in un lungo post su Facebook dal direttore dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia, in merito alle norme in materia di quarantena e isolamento contenute nella circolare del ministero della Salute n. 60136 del 30.12.2021, dal titolo ‘Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento in seguito alla diffusione a livello globale della nuova variante Voc Sars-CoV-2 Omicron (B.1.1.529)’.

Tra gli obiettivi della revisione delle raccomandazioni, Vaia propone, inoltre, di raccomandare interventi sostenibili dai sistemi sanitari regionali, per garantire una applicazione sistematica di questi interventi senza generare disuguaglianze sociali o territoriali e di non determinare conseguenze negative sociali o economiche nella popolazione che non siano controbilanciate da una attesa di significativi benefici di salute. Il direttore dell’ospedale romano scrive poi che “le caratteristiche della pandemia Covid-19 nella fase attuale appaiono profondamente mutate, in relazione alla diffusione della variante omicron di Sars-CoV-2 ma anche alla alta percentuale delle persone vaccinate nella popolazione”.

Francesco Vaia aggiunge che “la variante omicron ha una contagiosità più elevata delle precedenti, e questo spiega il rapido aumento del numero dei casi, un’incubazione generalmente più breve ed una gravità clinica ridotta, in particolare nelle persone vaccinate. La vaccinazione, seppure abbia un’efficacia ridotta nel prevenire il contagio da omicron, conserva se completata da meno di quattro mesi o integrata con una dose booster, una elevata capacità di ridurre la gravità clinica dell’infezione”.

Nella parte finale del documento trovano spazio “le politiche di mitigazione dell’impatto della pandemia, che oggi devono tenere conto di questo scenario mutato, che tra l’altro ha determinato una pressione estremamente elevata sulle attività lavorative e produttive e sui servizi territoriali deputati agli interventi di controllo, ed ha indotto agenzie come l’Ecdc e i Cdc statunitensi a rivedere le indicazioni di quarantena ed isolamento”.

All’argomento ‘quarantena’ è riservata la parte finale del post. Nei non vaccinati e nei vaccinati da oltre 120 giorni (che non hanno ricevuto la terza dose) il team tecnico scientifico per Covid-19 dell’Istituto Inmi Spallanzani propone la riduzione della durata a 5 giorni, con la possibilità di interromperla, in assenza di sintomi, anche senza eseguire un test; nei vaccinati con terza dose o a meno di 120 giorni dalla seconda dose, si confermano le misure di autosorveglianza e uso delle mascherine. Infine, per quanto riguarda l’isolamento, si suggerisce la riduzione della durata a 5 giorni sia per le persone vaccinate che non vaccinate, con possibilità di terminarlo anche in assenza di test. Misure parzialmente diverse potranno essere indicate per i contesti ad alto rischio.

(Fde/Dire)

Redazione

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