Giorno della Memoria, medaglia d’onore per Ciro Molitierno
Anche un aversano tra le undici medaglie d’onore alla memoria conferite dal Presidente della Repubblica e consegnate ufficialmente stamane, in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria”, dal Prefetto Giuseppe Castaldo alle famiglie dei casertani, civili e militari, internati nei lager e nei campi di lavoro nazisti.
Si tratta dell’ ex militare dell’Arma dell’Aeronautica Ciro Molitierno che, seppur nativo di Casaluce, risiedeva stabilmente con la sua famiglia ad Aversa nel rione Borgo San Lorenzo, precisamente in via Savoia. L’aviere Molitierno fu catturato dai nazisti nell’isola di Creta nel settembre del 1943, internato in un campo di concentramento e lavoro in Grecia fino al 1945 ed infine, sopravvivendo ad inenarrabili stenti e trattamenti disumani, tornò miracolosamente a casa nel maggio dello stesso anno.
A ritirare il riconoscimento alla memoria, durante la solenne, commovente e partecipata manifestazione svoltasi nella sala della Prefettura di Caserta, è stata sua nipote Giovanna Molitierno, ancor oggi residente in via Savoia, accompagnata dal consigliere comunale di Aversa Roberto Romano, per l’occasione delegato dal sindaco Alfonso Golia e dalla vicesindaco di Casaluce Maddalena Zaccariello, per l’occasione delegata dal sindaco Francesco Luongo.
“Impegnati a ricordare doverosamente l’immane tragedia genocida della Shoah nel Giorno della Memoria – ha dichiarato il prefetto Castaldo – non dimentichiamo tutti gli italiani, civili e militari, che pur non ebrei, hanno subìto la deportazione, la prigionia o la morte. Abbiamo il dovere di sensibilizzare e richiamare sempre l’attenzione sugli irrinunciabili diritti di libertà enunciati dalla nostra Costituzione, rinnovando il rifiuto di ogni valore deviante, che inneggi alla violenza, alla sopraffazione, all’intolleranza e alla discriminazione. Tutti e soprattutto i giovani che sono il futuro del nostro Paese – ha concluso il Prefetto – devono conoscere e comprendere ciò che è avvenuto con la barbarie nazista e la tragedia della soluzione finale, recuperando le radici della nostra democrazia”.