Medicina generale, SNAMI: “Medici a forte credito per orario in studio”
“Il documento sconta a nostro avviso un pregiudizio per noi irricevibile”. Così Angelo Testa, presidente nazionale Snami (Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani) in merito all’atto di indirizzo presentato dal Governo e dalla Conferenza Stato-Regioni per una nuova Sanità territoriale.
“In particolare, dal combinato disposto dell’impegno orario settimanale ipotizzato (38 ore settimanali) e l’orario di studio, si evince chiaramente che, secondo la proposta licenziata, l’impegno ambulatoriale esaurirebbe l’impegno lavorativo del medico di medicina generale, tale da produrre un ‘debito’ orario del medico stesso nei confronti delle costituende Case della Comunità da colmare con il servizio in esso programmato. Nulla di più errato perchè, come tutti sanno- sottolinea il presidente di Snami- e in questo periodo di pandemia pesa ancora di più, l’attività del Medico di Famiglia non si esaurisce nel mero ambulatorioma prevede anche altri compiti ed incombenze quali accessi ai non ambulabili, attività di back office, visite domiciliari e partecipazione a progetti che portano l’impegno effettivo orario settimanale, ben oltre le 38 ore settimanali ipotizzate”.
“Appare pertanto fuorviante e offensivo per l’intera categoria, questo approccio. Come ben si sa- conclude Testa- i ragionamenti fallaci possono apparire come rigorosi e logici, ma in realtà non sono validi quando partono da un presupposto sbagliato. Come in questo caso in cui è in gioco il futuro della Medicina Generale”.
(Comunicati/Dire)