Peste suina, Centinaio: “Agire in modo coeso per bloccare contagi”
“Siamo davanti a una duplice emergenza: la minaccia della diffusione della peste suina africana e una presenza fuori controllo di fauna selvatica sul territorio nazionale. Tutti i ministeri che hanno competenza sulla questione agiscano in modo coeso e sinergico per evitare che la Psa colpisca i nostri allevamenti e causi pesantissimi danni economici a un intero settore”. Lo afferma il sottosegretario alle Politiche agricole, il senatore Gian Marco Centinaio, capo dipartimento Agricoltura della Lega, dopo il caso accertato di peste suina africana a Ovada, in provincia di Alessandria, e altri due in attesa di conferma tra Piemonte e Liguria. Innocua per l’uomo, la malattia è altamente contagiosa fra maiali e cinghiali per i quali presenta un elevato tasso di mortalità.
“Non c’è più tempo da perdere – prosegue Centinaio -. Servono norme adatte alla situazione attuale e le regioni devono essere nelle condizioni di attuare piani di gestione e controllo. Vanno prese misure che fermino il contagio e risolvano le criticità causate dai cinghiali da tempo denunciate da allevatori e associazioni di categoria: danni al settore primario, minaccia per la sicurezza stradale e rischi sanitari. Non possiamo permettere – conclude – che a questo si aggiungano limitazioni all’export o speculazioni a danno del comparto suinicolo”.
“I cinghiali come Attila. Possono essere fermati alle porte di Roma”. Sarà inviato nei giorni prossimi all’attenzione del sindaco di Roma un piano a costo vicino allo zero zero messo a punto dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che prevede la messa in sicurezza e la sterilizzazione dei cinghiali presenti nella Capitale e nei dintorni ed un piano nazionale di adozione degli stessi.
“Il piano studiato nei minimi dettagli prevede la realizzazione di aree apposite ai margini della città dove ospitare i cinghiali dopo la loro cattura e sterilizzazione, mentre il piano di adozione a distanza permetterebbe come oggi avviene per cani e gatti la loro gestione da parte delle strutture che li ospitano a costi bassissimi, certo nel contempo dovrebbe essere completata l’opera di pulizia della città in modo da ridurre gli arrivi di nuovi animali attirati dalla spazzatura presente ancora in diverse zone di Roma”. Cosi scrive in una nota di presentazione del progetto l’associazione animalista AIDAA. Sempre secondo gli animalisti il progetto potrebbe essere completato entro qualche mese con l’ausilio e l’opera di un gruppo di veterinari.
“Esistono dei progetti pilota italiani ed europei a cui fare riferimento, certo la sterilizzazione e la liberazione allo stato brado sarebbe una soluzione incompleta, serve invece provvedere ad un progetto più dettagliato che preveda delle aree di accoglienza come noi prevediamo nel nostro”, concludono la loro nota stampa gli animalisti di AIDAA.
(Vid/Dire)