Pompei. Mons. Toppi proclamato Venerabile
E’ ancora ricordato con commozione dalle migliaia di fedeli che lo hanno conosciuto in vita. A meno di 15 anni dalla sua scomparsa, Monsignor Francesco Saverio Toppi, vescovo francescano dal 1990 al 2001 della Basilica di Pompei, è a un gradino dalla beatificazione.
Stamattina, Papa Francesco ha autorizzato il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Cardinale Marcello Semeraro, a promulgare il Decreto riguardante ‘le virtù eroiche’ dell’umile religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, riconoscendogli il titolo di Venerabile.
“Un annuncio di gioia per la Chiesa di Pompei e per i devoti della Madonna del Rosario”, ha commentato l’Arcivescovo Prelato, Monsignor Tommaso Caputo.
La causa di beatificazione e canonizzazione fu avviata il 2 aprile del 2014 e conclusa il 13 ottobre 2016. Monsignor Toppi nacque a Brusciano il 26 giugno 1925 con il nome di battesimo Vincenzo e all’età di 15 anni anni, il 2 ottobre 1940, divenne novizio cappuccino con il nome di fra’ Francesco Saverio. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1948. Nell’agosto 1983 fu nominato Superiore della comunità cappuccina e Maestro dei chierici a Nola.
Nominato, da Giovanni Paolo II, Arcivescovo Prelato di Pompei e Delegato Pontificio del Santuario fondato dal Beato Bartolo Longo, ha avuto al centro della sua vita l’amore per la Madonna. Alla fine della sua esistenza si trasferì nel convento dei frati Cappuccini a Nola, dove si spense il 2 aprile 2007.
Ebbe numerosi incontri con persone di profonda interiorità e santità di vita, che ne influenzarono il cammino spirituale. In particolare fu significativo il suo incontro con San Pio da Pietrelcina e con la Serva di Dio Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Di innumerevoli anime fu direttore spirituale. Spiccano tra esse Silvestra Tirri, laica, docente, totalmente immersa nel Mistero della Trinità, e la Serva di Dio Nina Lanza, anche lei di Brusciano, terziaria francescana. La sua tomba, meta di numerosi pellegrini in visita al Santuario dedicato alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, è nella cripta della Basilica per fare – come scrisse – «da piedistallo al trono della Santissima Vergine».
(ANSA)