Scuola, Giannelli: “Su purificatori aria, nessuna indicazione chiara”
“Il ministero dell’Istruzione ha stanziato 350 milioni a maggio dell’anno scorso ma le indicazioni sono state date il 24 agosto, senza una parola sui sistemi di areazione. Le scuole non possono disporre l’installazione di impianti di ventilazione meccanica, è vietato. Lo devono fare gli enti locali con i fondi degli enti locali. I dirigenti potevano comprare eventualmente dei sanificatori o purificatori che utilizzano una tecnologia a radiazioni ultraviolette per purificare l’aria. Questi dispositivi si potevano acquistare, ma nessuno ha detto una parola, e il ministero non ha dato indicazioni”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli, intervenuto questa mattina in diretta a Radio24.
Giannelli ha anche aggiunto che prima di comprarli servirebbe “uno studio di fattibilità per capire quanto è grande l’aula, quante persone ci sono. E poi non costano poco. Quindi è una soluzione semplicistica. Se si fosse detto ai dirigenti di farlo, l’avrebbero fatto”.
“Possiamo dire che la ripresa c’è stata e il sistema ha tenuto. Ma noi non avevamo dubbi su questo. Sta tenendo grazie all’impegno di tutti, ma è un’impresa molto difficile. Nessuno fa catastrofismi, ma c’è un’enorme difficoltà gestionale. Le scuole e i presidi si stanno occupando solo di cose di natura sanitaria, non si stanno più occupando dei problemi della scuola in quanto tale. E questo non ha senso”.
Giannelli ha spiegato che “è difficile fare delle stime delle classi in Dad”. Secondo una stima della rivista specializzata ‘Tuttoscuola’, sarebbero circa il 50% del totale, “ma a giudicare da quello che leggo sui giornali oggi l’impressione è che siamo al 70%- ha detto Giannelli- ma sono tutte stime. Il ministro dice che le classi in Dad sono molte di meno, ma non ha pubblicato nessun dato. Aspettiamo la pubblicazione dei dati ufficiali”. Intanto, in attesa di avere dati ufficiali dal ministero, l’Anp sta pensando di organizzare un proprio sistema di rilevazione “per avere una raccolta indipendente di dati, ed essendo in tanti, sarebbe una stima attendibile”.
Per Giannelli, quindi, la percentuale di classi in Dad supera il 50% del totale. “Il dato è presto fatto perché alle superiori per avere una classe in Dad basta avere 3 alunni positivi, che sono il 10% di una classe di 30- ha spiegato- Numeri che scendono ancora per le scuole inferiori: alle primarie con 2 alunni si va in Dad. Le regole vanno cambiate, è troppo complicato, le Asl non ce la fanno. Ho visto modelli predisposti dalle Asl in cui si demanda al dirigente scolastico di disporre quarantene come se fosse n personale sanitario. Di fatto le Asl non ce la fanno e stanno usando le scuole come una succursale a cui si danno indicazioni. È una cosa inaccettabile e ingestibile”. Giannelli contesta anche la funzionalità della didattica mista (Ddi): “con metà della lezione a casa non si fa lezione. Un conto è fare lezione in classe e un conto è farla a casa. E trovare una modalità che vada bene per entrambi contemporaneamente è impossibile”, ha concluso.
(Adi/ Dire)