Scuola, Sasso: “norma parla chiaro su dad”

“La risposta” alla convivenza con la pandemia “è la vaccinazione, ma anche impianti di aerazione, mascherina Ffp2”. Lo ha detto, da Bari, il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, sottolineando che il governo “ha stanziato 92 milioni nell’ultima legge di bilancio per la struttura commissariale affinché il generale Figliuolo possa aiutare le regioni”.

“Lo Stato deve aiutare assolutamente, le famiglie non devono spendere soldi per proteggere i propri figli – ha proseguito l’esponente della Lega -. L’ultimo decreto è quello del 17 agosto, dove 350 milioni di euro sono finiti direttamente nelle casse delle scuole senza filtri degli enti locali. Sono partiti poi da un mese i bandi per 5 miliardi di Pnrr”.

“Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma in questo periodo serve unità, serve maggiore coesione, non serve né strumentalizzare né fare demagogie, dobbiamo aiutarci l’un con l’altro – ha concluso – nell’interesse di 8 milioni e mezzo di studenti italiani”.

“La norma parla chiaro: si va in dad o in zona rossa o in territori in cui la situazione epidemiologica sia tale da avere questo atteggiamento cautelare. A me stupiscono le polemiche delle ultime ore, certe prese di posizione”. Lo ha detto da Bari il sottosegretario all’Istruzione ed esponente della Lega Rossano Sasso, che ha visitato l’istituto “Salvemini” in cui sono stati installati i dispositivi di areazione a tutela della salute della popolazione scolastica. “È un periodo in cui non ci si dovrebbe dividere su temi importanti come la scuola – ha aggiunto -. Io non posso che dire grazie a tutta la comunità scolastica, al personale docente, al personale educativo, al personale Ata, ai dirigenti scolastici e anche a quelli che legittimamente si lamentano e protestano”. Il sottosegretario ha voluto ringraziare “chi, anziché lamentarsi, si rimbocca le maniche e fa quello per cui viene pagato, cioè il proprio ruolo anche in condizioni difficili, perché la scuola è un servizio pubblico essenziale e va garantita sempre comunque, come la sicurezza e come la sanità”.

“La norma consente la chiusura delle scuole in determinati territori circoscritti qualora la situazione lo preveda. Qualora la situazione non lo preveda, a differenza dell’anno scorso, questo governo impugnerà le ordinanze laddove non le ritenga opportune – ha continuato – perché noi dobbiamo stare certamente attenti dopo due anni ancora alla curva pandemica, ma alla curva dei Roberto, Michele, Antonella, dei Daniele che troveremo qui oggi non ci pensa nessuno”.

“Con la didattica a distanza la curva della deprivazione culturale sale – ha sottolineato Sasso – e non lo dico io, ma accademici, sociologi e gli stessi medici. I nostri ragazzi hanno sofferto”. “Tra i nostri ragazzi ce ne sono circa 300mila che hanno sofferto ancora di più, che sono i ragazzi con disabilità: non esiste una didattica integrata per loro a distanza, dobbiamo certamente studiare dei metodi per migliorare la didattica distanza, per formare il nostro personale, ma dove è consentito io non vedo chiusura”, ha proseguito Sasso, evidenziando che “dopo due anni stiamo convivendo con la pandemia, siamo vaccinati al 90%, non chiudono musei, stadi, per quale motivo dovremmo chiudere le scuole? Perché a pagare devono essere gli studenti più deboli, noi chiaramente ci regoleremo sulla base dei dati, nessuno di noi è un folle. Ci sono anche 40 deputati e senatori che sono malati, mica il parlamento chiude”.

“Ho il massimo rispetto per le paure di tutti i genitori. Se il Cts, quindi non il governo ma la massima autorità che da due anni detta la linea alla politica italiana, ci dice che possono essere aperte le scuole, noi ci atteniamo a quello che ci dice il Cts. Come governo abbiamo stanziato ingenti risorse lasciando a ogni dirigente scolastico la possibilità di utilizzare quei fondi come meglio credesse – ha continuato -. Sicuramente dobbiamo stanziare ancora più risorse però dobbiamo farci due domande: perché in questa scuola sono state adottate determinate misure in altre scuole no? E perché il Cts non ho ancora incredibilmente inserito gli impianti di aerazione nelle linee guida? E questa è un’altra domanda che io pongo direttamente al Cts”.

(Adp/Dire)

Redazione

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