Dimmi che sintomi hai e ti dirò qual è la tua variante Covid

Covid-19. Dimmi quale sintomo hai e ti dirò qual è la tua variante. Se, ad esempio, soffri di un terribile mal di testa, di mal di gola ma anche di mal di schiena nella zona lombare, il tuo naso cola visibilmente e hai una congestione che non ti consente di respirare bene, allora potresti essere stato contagiato dalla variante omicron. È quanto emerge da uno studio sudafricano, che ha preso in esame 78mila casi relativi alla mutazione del virus. A testimoniare la possibile presenza della variante attualmente più contagiosa sarebbero anche altri sintomi: la ricerca parla infatti di stanchezza, dolori muscolari, starnuti e sudorazione durante la notte. Gli studiosi ritengono invece che la febbre e la perdita del gusto e dell’olfatto non siano assimilabili alla variante omicron.

Ad avvalorare la ricerca sudafricana, un report della ‘Uk Health security agency’. Pubblicato lo scorso 14 gennaio e basato sull’analisi di circa 180mila casi di variante omicron e 88mila casi di variante delta, lo studio mette in luce come la presenza di alcuni sintomi sia più frequente nei contagiati da variante omicron.

Interrogati sui propri sintomi, è emerso che il mal di gola è più frequente nei contagiati da omicron: 53% contro il 34% dei contagiati da delta. Inoltre, solamente il 13% dei pazienti affetti da omicron ha segnalato la perdita di gusto e olfatto, una percentuale che raggiunge il 34% fra quanti contratto la variante delta del Covid-19.

Dal Sudafrica al Regno Unito per arrivare fino in Giappone. Da un rapporto dell’Istituto nazionale per lo studio delle malattie infettive nipponico, pubblicato su Bmj e che si è soffermato sulla trasmissibilità della variante omicron, emerge che la fase ‘massima’ della diffusione virale si verificherebbe ben più tardi rispetto alle altre varianti. Lo studio evidenzia che il picco di trasmissibilità di omicron è stato osservato dopo 3-6 giorni dalla comparsa dei sintomi o dalla diagnosi della malattia. In merito alle altre varianti, invece, il picco di contagiosità virale è stato identificato nei due giorni prima del manifestarsi dei sintomi e i 3 giorni successivi alla comparsa della patologia.

(Dire)

Redazione

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