(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Pediatria: disturbi alimentari, neonati e vaccino
E’ online l’edizione settimanale del Tg Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.
Ecco i titoli:
– PROGETTO SIP-ENI CONTRO DISAGIO SOCIALE E ALIMENTARE “La pandemia ha avuto un impatto fortemente negativo non solo sull’alimentazione ma in generale su tutti gli stili di vita dell’età pediatrica. Ci sono state delle indagini epidemiologiche che hanno mostrato un notevole incremento del sovrappeso e dell’obesità”. A dirlo è Annamaria Staiano, presidente della Sip, spiegando perché la Società ha deciso di affiancare Eni Foundation nel progetto ‘Non siete soli’, l’iniziativa pensata per mettere in campo interventi straordinari a favore di bambini e adolescenti per contrastare il disagio sociale e alimentare dovuto all’emergenza Covid-19.
– VACCINO, ESPNIC: FARLO PER EVITARE CARENZA LETTI IN INTENSIVA Durante questo inverno “molti stanno sperimentando la mancanza di letti di terapia intensiva neonatale e pediatrica, poiché è in corso un’ondata di infezioni da virus respiratorio sinciziale (vrs), mentre altri bambini richiedono costantemente cure critiche per altri motivi. Pertanto la vaccinazione contro l’infezione da Sars-Cov-2 diventa uno strumento fondamentale per evitare la carenza di letti di terapia intensiva neonatale e pediatrica e prevenire situazioni eticamente sensibili in cui i bambini bisognosi rischierebbero di perdere cure adeguate”. A sottolinearlo è l’Espnic, che in una nota ufficiale lancia un appello a favore delle vaccinazioni pediatriche: “Nessun bambino dovrebbe essere lasciato indietro in questa guerra contro il Covid-19. Espnic è disponibile a lavorare con chiunque in questa direzione”.
– VACCINO, PERNO (BAMBINO GESÙ): SU BIMBI ERRORE COMUNICAZIONE GOVERNO “Dire che i bambini andavano vaccinati per proteggere gli adulti è stato un grave errore di comunicazione del governo. I bambini si ammalano- anche se meno frequentemente degli adulti- e rischiano la vita per il Covid”. Così Carlo Perno, direttore di Microbiologia dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. “Nel nostro ospedale ho visto un neonato di un mese ricoverato per Covid. Lui come altri bambini sono stati sotto osservazione, rischiando di finire in rianimazione. Dobbiamo ripetere che i vaccini sono sicuri- aggiunge il direttore di Microbiologia dell’ospedale pediatrico romano- sono milioni i bambini vaccinati nel mondo e non ci sono segnalazioni di eventi avversi. I genitori devono prendersi la responsabilità di proteggere i propri figli. Noi in ospedale ci prepariamo al peggio, a un aumento dei ricoveri, per questo stiamo riattrezzando alcuni reparti per accogliere i bambini positivi”.
– COVID, AOPI: 76% BAMBINI 5-18 ANNI RICOVERATI NON È IMMUNIZZATO Il 76% dei ricoveri in area medica di bambini tra i 5 e i 18 anni riguarda pazienti non vaccinati. E il 69% dei ricoveri in area intensiva riguarda piccoli fino a 4 anni che hanno genitori non vaccinati. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla rilevazione Aopi. L’Associazione ha attivato un sistema di monitoraggio settimanale dei pazienti Covid- bambini e adolescenti- ricoverati sia in area medica che in area critica. “Si tratta di numeri decisamente superiori a quelli registrati nel corso delle precedenti ondate dell’epidemia- spiega Aopi- e indicano che adesso i bimbi sono più colpiti dal virus rispetto al passato, anche se per fortuna, nella maggior parte dei casi, i sintomi restano lievi”. Questi dati “ci spingono a lanciare un appello- dice Alberto Zanobini, presidente di Aopi- è importante vaccinare al più presto tutti i bambini. E per quelli che sono in una fascia di età che ancora non può accedere alla vaccinazione, è importante che siano i genitori a proteggerli, vaccinandosi”.
– VACCINO, GRIMALDI (OMCEO ROMA): 5-11 ANNI NUMERI ANCORA BASSI, MA ORA CRESCERANNO “La vaccinazione è iniziata da pochissimo, prima delle feste di Natale. Poi c’è stata anche una concomitante impennata di casi proprio nelle ultime settimane che ha interessato soprattutto la fascia pediatrica. A questo si aggiungono tanti dubbi e timori da parte dei genitori. Molti colleghi che prestano servizio nei centri vaccinali, inoltre, sottolineano la necessità di facilitare l’accesso offrendo alle famiglie più opzioni di orario”. Sono tanti e diversificati i motivi per cui la campagna vaccinale della fascia 5-11 anni non ha ancora fatto registrare i numeri attesi, secondo Valentina Grimaldi, consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma.
(Arc/ Dire)