(VIDEO) Vaccino, beneficiari reddito cittadinanza in campo per supporto

Comune e Ausl di Reggio Emilia tornano a unire le forze contro il covid. Venerdì scorso, infatti, è stata rinnovata e notevolmente potenziata la convenzione tra i due enti per inserire i percettori del reddito di cittadinanza nelle attività di supporto ai 5 centri vaccinali attualmente attivi in città. Un’esperienza sperimentata l’anno scorso con di 8 persone mentre da oggi (quando entreranno in servizio i primi 7) saranno 100 i percettori coinvolti nei cosiddetti “progetti utili per la comunità” (Puc).

Si occuperanno di accogliere gli utenti verificando il rispetto del distanziamento sociale nelle eventuali file, vigilare sul corretto posizionamento della mascherina, fornire gel alcolico e misurare la temperatura e dell’accompagnamento ai box vaccinali. Oppure della “sorveglianza” post vaccino e del controllo dei parcheggi. Incarichi che oggi sottraggono personale all’Azienda sanitaria, già gravata dall’assenza- tra positivi e sospesi- di 324 operatori di tutte le categorie.

La convenzione, valida fino al prossimo 30 giugno e rinnovabile fino a fine anno, comporta per chi riceve il sussidio pubblico un impegno tra le 8 e le 16 ore a settimana. Secondo la piattaforma ministeriale “Gepi” i beneficiari del reddito di cittadinanza a Reggio sono oggi circa 2.500. Di questi 1.774, pari a quasi il 70% del totale, sono in carico ai Servizi sociali. Due terzi sono cittadini italiani e un terzo stranieri, uomini e donne si equivalgono al 50% e la fascia d’età preponderante è tra i 35 e i 55 anni. “L’accordo- dice il sindaco Luca Vecchi- rappresenta per i numeri che mette in campo un progetto pilota di portata nazionale, che vede finalmente un’applicazione significativa dei progetti di utilità collettiva nel concreto e che mi auguro venga ripreso presto anche in altri territori”. E’ inoltre “un bel messaggio di responsabilità, solidarietà e civiltà perché dalla pandemia o ne usciamo tutti o non ne usciamo”. Dopo una prima sperimentazione positiva lo scorso anno, aggiunge il direttore amministrativo dell’Ausl Davide Fornaciari, “riproponiamo un’esperienza molto importante a maggior ragione per il numero di persone coinvolte, che ci consentirà di poter sgravare il personale, in particolare medici e infermieri da destinare così alla campagna vaccinale”.

Per l’assessore al Welfare Daniele Marchi, “la cifra di questa operazione è la collaborazione tra Comune e Ausl, ma anche dei cittadini percettori di reddito con la loro comunità”. In quest’ottica, “i Puc rappresentano uno strumento importante per l’inclusione sociale e lavorativa, nonché un’occasione di formazione e conoscenza per le persone che partecipano e che vengono così riattivate grazie a competenze trasversali finalizzate al mercato del lavoro”, aggiunge Marchi. L’auspicio dell’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco, infine, “è che quanto fatto sia di esempio non soltanto per altri territori, ma anche a livello locale per altri soggetti in modo da poter inserire queste persone in altri progetti utili alla collettività”.

(Cai/ Dire)

Redazione

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