Il 15 febbraio è San Faustino: perché è la festa dei single

Ieri non avete cenato a lume di candela? Nessuno vi ha regalato un libro o dei cioccolatini a forma di cuore? Non avete ricevuto frasi o poesie d’amore o mazzi di fiori profumati? Non avete trascorso momenti di intimità con l’anima gemella? Insomma, per un motivo o per un altro non avete festeggiato San Valentino? Bene, oggi potete rifarvi ampiamente! Il merito è tutto di San Faustino, protettore dei single.

PERCHÉ SAN FAUSTINO È LA FESTA DEI SINGLE

Sono tre le versioni che legano San Faustino a coloro che sono in cerca di un partner con cui condividere momenti affettuosi e di felicità. Secondo la prima, farebbe comodo far cadere questo giorno proprio dopo quello dedicato al ‘trionfo dell’amore’, oltre che per creare un gioco di rime tra i nomi ‘Faustino e Valentino’. La seconda chiama in causa il termine latino ‘faustus’, ossia ‘propizio’, ‘fausto’ appunto, considerando che nell’immaginario collettivo la persona in cerca di amore, coccole e tenerezza ha certamente bisogno di molta fortuna. L’ultima versione vuole San Faustino rivestire il ruolo di un vero e proprio ‘Cupido terreno’, pronto a far scoccare uno dei propri dardi per provocare la scintilla dell’amore tra le giovani donne ed i loro futuri consorti.

LA VITA DI SAN FAUSTINO

Dal punto di vista religioso il 15 febbraio è la data in cui la Chiesa cattolica riconosce come giorno dedicato alla commemorazione dei Santi Faustino e Giovita di Sarezzo, patroni della città di Brescia. Vissuti nel II secolo d.C., i due fratelli provenivano da una nobile famiglia pagana bresciana. Dopo aver intrapreso la carriera militare il loro destino sembrava segnato: sarebbero infatti divenuti cavalieri. Ma per entrambi la vita aveva in serbo tutt’altro. I due giovani, infatti, si convertirono ben presto al culto della religione cristiana e divennero predicatori, fino ad essere nominati presbitero e diacono.

A seguito del proprio rifiuto di compiere un sacrificio agli dèi pagani, cominciarono ad essere perseguitati. L’imperatore Adriano ordinò di darli in pasto alle belve del circo ma, secondo la leggenda, una volta al cospetto di Faustino e Giovita, le fiere rimasero mansuete e, anziché divorarli, si inchinarono ai loro piedi. A seguito di questo incredibile episodio, il governatore ordinò di metterli al rogo ma le fiamme sparirono improvvisamente. Sottoposti più volte a torture furono portati a Roma per essere nuovamente dati in pasto alle tigri, ma anche in questo caso gli animali feroci non si mossero. Secondo un altro miracolo, una volta imbarcati su una nave in tempesta il mare stesso si placò durante il viaggio e i fratelli ebbero salva la vita. Il martirio di Faustino e Giovita si concluse solo con la condanna a morte e con la loro decapitazione, avvenuta a Brescia il 15 febbraio in un anno imprecisato tra il 120 e il 134 d.C.

Single di tutto il mondo, ieri non avete dunque avuto modo di festeggiare San Valentino? Secondo lo scrittore di aforismi vivente più citato al mondo, Fabrizio Caramagna, avete di che consolarvi: “In fin dei conti a essere cacciata dal paradiso fu una coppia”.

(Dire)

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Redazione

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