Angela in coma a 28 anni dopo due operazioni: la denuncia dei familiari

doppio intervento chirurgico per un bypass gastrico, un’infezione che ha coinvolto anche gli organi interni, il coma. E’ questa la drammatica sequenza di sofferenze che ha subito Angela, 28enne originaria di Marcianise e residente a Santa Maria Capua Vetere, ricoverata in terapia intensiva al Sant’Anna e San Sebastiano. Una vicenda per la quale i familiari della donna hanno dato mandato ai legali Raffaele e Gaetano Crisileo e presentato una denuncia all’autorità giudiziaria per verificare eventuali responsabilità sia da parte del chirurgo gastrico che l’ha operata sia del personale di una clinica casertana dove la donna è stata ricoverata dopo il secondo intervento chirurgico.

LA STORIA. «Ritorna presto da me e dai nostri figli, Angela». E’ l’ultima frase che disse a sua moglie, il marito per convincerla a non sottoporsi a quell’intervento bariatrico di by pass gastrico effettuato circa nove mesi fa, in una clinica dell’Abruzzo.

Angela Iannotta, però, una giovanissima donna di appena 28 anni di Santa Maria Capua Vetere era fermamente decisa a fare quell’intervento perché si era convinta che era l’unica strada per dimagrire. Invece il marito riteneva che lei non era nelle condizioni di subire un intervento chirurgico del genere.

Angela Iannotta contatto’ un chirurgo che opera in piu’ cliniche tra la Campania e l’Abruzzo, il dott. Stefano Cristiano, con studio a Napoli, il quale, dopo averla visitata, programmo’ quell’intervento di chirurgia bariatrica (by pass gastrico) presso una struttura dell’Abruzzo.

Dopo l’operazione, eseguita in quella clinica abruzzese, le condizioni di salute della giovane donna, mamma di due figli in tenera eta’ e moglie di un giovane appartenente ad una famiglia di imprenditori della Citta’ del Foro, peggiorarono vistosamente: prima comparve la febbre e poi delle serie difficoltà respiratoria e cardiache con affanno. Dimagrisce vertiginosamente di giorno in giorno. Vomita spesso. Poi arrivano problemi e dolori gastrointestinali e ginecologici, edemi agli arti, sviene di tanto in tanto e cosi via.

A quel punto si rivolge di nuovo al medico specialista che l’aveva operata, il dott. Stefano Cristiano, segue cosi il prezioso consiglio del suo ginecologo di fiducia, il dott. Pierluigi Pozzuoli, che intuitivamente si accorge che la situazione sta precipitando, e il chirurgo bariatrico, Stefano Cristiano, decide allora di effettuare un secondo intervento, adesso pero’ (pare) a cielo aperto ( cd. Intervento open ) sull’addome e non in laparoscopia robotica, come la prima volta.

Questa volta il ricovero e l’intervento chirurgico avvengono in una struttura dell’hinterland casertano : il tutto avviene circa venti giorni fa, poi segue la tragedia.

Da allora le condizioni post operatorie di Angela iniziano a peggiorare di giorno in giorno, di ora in ora. Possibile che il personale di quella clinica non si fosse accorto di nulla prima? Si chiede il marito di Angela.

Una notte, di qualche giorno fa, era la notte del 3 febbraio scorso, durante una lunga degenza post operatoria in quella clinica casertana, il personale di turno nel reparto dove era degente, viste le gravissime condizioni della giovane in cui versava, decide, finalmente, di trasferire Angela (che ha la febbre oltre i 4O gradi) tramite un’autombulanza in una struttura pubblica attrezzata di eccellenza: puntano all’unita’ operativa di anestesia e rianimazione e terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Caserta. Giunta al Pronto Soccorso dell’ Ospedale la giovane donna, ancora cosciente chiede aiuto ai medici e poi perde conoscenza; prontamente visitata, subita sottoposta agli accertamenti necessari, viene condotta immediatamente in sala operatoria nel cuore della notte dove in brevissimo tempo viene sottoposta ad un intervento chirurgico di urgenza di quasi cinque ore da parte di una equipe multidisciplinare di operatori chirurghi e anestesisti specializzati allo scopo di salvarle la vita. Tutto cio’ a causa di una gravissima infezione ( una severa setticemia) che aveva colpito alcuni suoi organi vitali interni. Poi Angela al mattino presto del giorno successivo viene ritrasferita in coma nell’unita’ di anestesia e rianimazione e terapia intensiva sempre dell’Ospedale di Caserta e ora i medici specialisti di quel reparto – sotto la saggia del primario dott. Pasquale De Negri – stanno tentando, con grande professionalita’, il tutto per tutto pur di salvarle la vita. Perche’ Angela e’ ancora in pericolo di vita.

Durante il secondo intervento, effettuato in una clinica della nostra provincia, sempre dallo stesso chirurgo bariatrico dott. Stefano Cristiano che la opero’ la prima volta a L’Aquila, verosimilmente qualcosa non e’ andato per il verso giusto : pare che una violenta setticemia ha colpito gli organi vitali interni di Angela.

E’ avvenuto durante il secondo intervento o durante la lunga degenza post operatoria in quella clinica? Questo si chiede il marito di Angela che, disperato, chiede aiuto a tutti e prega.

Da mesi, sin dal primo intervento, comincia per la giovanissima mamma Angela e la sua famiglia un lungo percorso di sofferenze. Il marito ora vuole vederci chiaro, vuola una spiegazione, vuole darsi una spiegazione della tragedia che gli e’ caduta addosso con un macigno e tramite i legali della sua famiglia, l’ avv.Gaetano e Raffaele Crisileo, ha fatto presentare da loro una articolata denuncia all’Autorita’ Giudiziaria tramite il Commissariato della Polizia di Stato di Marcianise nelle mani del suo dirigente il dott. Valerio Consoli con tutta la documentazione sanitaria che riesce a reperire a casa. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere,a questo punto, aprira’ un’inchiesta, al momento, per lesioni colpose gravissime ( in quanto Angela e’ in coma ) e dovra’ disporre il sequestro delle varie cartelle cliniche ( e degli accertamenti clinici e diagnostici ) di Angela colpita, dopo il secondo intervento ( quello presso una clinica in provincia di Caserta ), da una peritonite perforante, da una infezione al colon, al pancreas e alla milza e ad altri organi interni, a quanto e’ dato sapere.

Il marito di Angela – su consiglio dei propri legali ha anche nominato il prof. Antonio Cavezza quale medico legale di parte per fare, documenti alla mano, una propria consulenza di parte – e i familiari della giovane donna, da una ricerca su internet, hanno scoperto che il chirurgo bariatrico – dott. Stefano Cristiano (che ha operato per ben due volte Angela) – non e’ nuovo a queste vicende giudiziarie in quanto e’ gia’ imputato per omicidio colposo per colpa medica dinanzi al Tribunale di Nola per la morte, avvenuta in una clinica di quell’ hinterland, di un suo giovane paziente di appena 29 anni di Caivano, residente a Crispano, il povero Raffaele Arcella che a causa del’ intervento chirurgico bariatrico da lui eseguito (per eliminargli l’obesita’ ) durante l’operazione gli fu lesionata l’arteria retrostante lo stomaco e cosi pochi giorni dopo mori. Ed allora il marito di Angela giustamente spaventato e che sta vivendo momenti di angoscia terribili vuole sapere la verita’; vuole sapere che cosa e’ successo alla sua Angela : se il chirurgo bariatrico dott. Stefano Cristiano che l’ha operata per ben due volte lo ha fatto con diligenza oppure no, sia durante l’intervento di bendaggio gastrico presso una clinica abruzzese (rispettando le linee guida della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) sia durante il secondo intervento a cielo aperto presso una clinica della provincia di Caserta quando si sono aggravate le condizioni di salute di Angela e dove li’ l’hanno tenuta degente per un lungo periodo di tempo e cosa hanno fatto durante questo periodo.

Non si riesce a spiegare, il marito di Angela, perche’ il chirurgo bariatrico dott. Stefano Cristiano non risponde piu’ a telefono alla mamma e alla zia di Angela che lo hanno contattato per avere dei chiarimenti.

Intanto sono tantissimi gli amici di Angela e della sua famiglia originaria (che vive a Marcianise) che sono in ansia per lei e stanno donando il sangue per le molteplici trasfusioni di cui ha bisogno la giovane mamma (un gruppo sanguigno peraltro raro “O negativo”). Tutti loro, come una catena umana, lo stanno facendo con la speranza di dare un contributo personale per salvare la vita di una cara e buona persona sempre gentile e disponibile con tutti.

E sono in tantissimi i familiari e gli amici di Angela a stazionare presso il cortile antistante il reparto di rianimazione e di terapia intensiva del nosocomio di Caserta in attesa di una buona notizia e animati da una forte speranza che un miracolo possa avvenire.

Tanti fiori vicino ad una Madonnina, posta alla fine di un corridoio adiacente quel reparto, sono comparsi in questi giorni e stanno a significare le tante preghiere elevate per salvare la vita di Angela.

Questa triste e penosa vicenda richiama l’attenzione sul troppo facile ricorso alla chirurgia bariatrica a seguito della quale vi e’ un’alta percentuale di pazienti che muoiono sia perche’ questa pratica e’ pericolosa in se’ stessa per le tante complicanze che ne possono derivare sia per i tanti errori e le tante colpe mediche che vengono individuate in questi particolari interventi chirurgici che sono delicatissimi ma che sono purtroppo praticati spesso con molta superficialita’ in strutture private non adeguatamente attrezzate per trattare le eventuali complicanze che ne possono derivare.

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Redazione

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