Clima, Coldiretti: “Finalmente la neve in un inverno con -56% di pioggia”

Arriva finalmente la neve e la pioggia nel nord ovest dove non piove da oltre due mesi in un inverno pazzo che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola con punte di +3 gradi proprio in Piemonte e Liguria. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dell’annunciato arrivo di una attesa perturbazione sulla base dei dati Isac Cnr relativi al mese di gennaio che è stato uno dei più asciutti mai registrati.

“La caduta della neve in questa stagione- sottolinea la Coldiretti- è importante non solo per le attività sportive ma anche per ripristinare le riserve idriche nelle montagne ed in pianura come dice il vecchio adagio contadino ‘sotto la neve il pane’ anche perché il manto che si posa sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano. Nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con gli irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nelle prossime due settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”.

“Per l’assenza di pioggia e neve- sottolinea la Coldiretti- in Italia mancano all’appello quasi 5 miliardi di metri cubi di pioggia rispetto al quantitativo medio. Si sono verificate infatti meno della metà delle precipitazioni con un deficit del 56% a livello nazionale ma con punte che arrivano al 76% nel Nord-Ovest e al 72% in Sardegna secondo Iconaclima. Il risultato si vede con la scarsità di neve in montagna e nei livelli di fumi e laghi in tutto il nord a partire dal Po che è in secca come d’estate ma anomalie sono evidenti anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 16% di quello di Como al 24% del Maggiore. Il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,10 metri, piu’ basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al nord come il fiume Sesia, che ha quasi l’80% in meno di acqua o il Tanaro, con il 65% in meno”.

(Dire)

Redazione

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