Come scrivere bene: scegliere la scrittura per lavoro
Per te che hai fatto della scrittura il tuo lavoro, sapere come migliorare il tuo stile ed evitare errori grossolani è quasi un obbligo. Spesso la grammatica e la sintassi si trasformano da alleate a nemiche: per questo ti conviene dare uno sguardo ai consigli che ti proponiamo nelle prossime righe. Tieni presente che il tuo obiettivo deve essere quello di risultare il più possibile chiaro e comprensibile. Questa è la ragione per la quale, per esempio, non va bene la doppia negazione, che ha il solo effetto di appesantire la lettura, a causa della scarsa fluidità delle frasi, e di rallentare i processi mentali. Se vuoi capire come scrivere bene il tuo prossimo testo continua a leggere questo articolo di approfondimento, ti sarà di grande aiuto!
I periodi
Il periodo ipotetico è, in molti casi, fonte di incomprensioni. La congiunzione “se” è quella da preferire rispetto ad espressioni come “qualora” o “nel caso in cui”, un po’ troppo pompose. In generale, i periodi devono essere ordinati, chiari e brevi, sempre per essere per quanto possibile leggibili. Questo è il motivo per il quale ci vuole una costruzione ordinata e semplice, con la necessaria attenzione fra la subordinata e la principale. Sempre ammesso che della subordinata ci sia davvero bisogno, perché quanto possibile essa va eliminata. Se si decide di tenerla, comunque, è indispensabile che non blocchi la sequenza logica. Per esempio, non si dovrebbe mettere la subordinata fra chi compie l’azione – cioè il soggetto – e l’azione – cioè il predicato -. I lettori devono essere messi nelle condizioni di non perdere la concentrazione.
La scelta dei verbi
La scelta delle parole è, ovviamente, molto importante per scrivere bene. Questo è ancor più vero quando si parla di verbi, che in una frase sono decisivi dal momento che portano movimento. Ogni volta che se ne ha la possibilità, la forma attiva deve essere preferita rispetto a quella passiva. Ovviamente se si opta per un verbo in forma passiva non si commette un errore di grammatica. È, più che altro, una questione di fluidità dl discorso. In generale, saper trovare i termini giusti richiede tanta esperienza e, soprattutto, studio. Attenzione, però: una parola semplice non deve mai essere sostituita da una più rara solo per far sembrare il contenuto più elevato. È sempre il lettore al centro dell’attenzione, ed è per lui che si deve scrivere: è vietato metterlo in difficoltà o costringerlo a cercare un dizionario per capire quel che sta leggendo.
Che cosa vuol dire scrivere bene
Prima ancora di provare a ritagliarsi uno stile personale, scrivere bene significa soprattutto conoscere le regole della lingua italiana e della grammatica. Insomma, per costruire una casa è necessario aver studiato ingegneria; dopodiché si possono realizzare abitazioni alla rovescia, quadrate, rotonde o a forma di fungo. Ma prima è indispensabile conoscere le regole di base. Quindi, prima di tutto bisogna sapere come si costruisce un testo corretto; a quel punto, poi, si può individuare lo stile desiderato, anche a seconda del tipo di obiettivo che si vuol raggiungere.
I suggerimenti da ricordare
Gli aggettivi abbondano nel vocabolario italiano, ma è proibito abusarne. Anzi, spesso si dice che per scrivere bene degli aggettivi si debba fare a meno. E lo stesso discorso vale per gli avverbi. Ovviamente non c’è una regola specifica da questo punto di vista, e così sta anche alla bravura di chi scrive avere la sensibilità giusta per capire quando e se sia il caso di usare una certa parola o meno. La ricchezza e la varietà di sfumature della nostra lingua sono straordinarie: sarebbe un peccato non sfruttarle, ma d’altro canto non si deve commettere lo sbaglio di eccedere.
Le parole troppo complesse non vanno bene
I termini complessi devono essere evitati: per seguire questo dettame non c’è niente di meglio che tenere a portata di mano un dizionario dei sinonimi. Le parole devono essere semplici non solo nel senso che devono essere comprensibili da tutti, ma anche che devono poter essere lette e pronunciate senza difficoltà. È chiaro che tutto dipende anche dal tipo di pubblico a cui ci si rivolge; se si tratta di un testo di carattere tecnico è inevitabile usare un gergo specialistico. Tuttavia, per un contenuto rivolto potenzialmente a tutti, c’è bisogno di parole e sintassi adeguate.
La forma affermativa
Un ultimo consiglio che va sempre tenuto a mente è quello che prevede di privilegiare le frasi in forma affermativa, sempre all’insegna della semplicità e della chiarezza. Quando se ne ha la possibilità, dunque, occorre mettere da parte le frasi negative, perché possono essere foriere di malintesi soprattutto se abbinate a una sintassi non troppo chiara. Insomma, una frase deve essere composta da soggetto, predicato e complemento oggetto, in linea di massima. Poi si può aggiungere ciò che si reputa opportuno, evitando di trasformare ogni testo in una serie di pensierini da prima elementare o, al contrario, in blocchi di frasi da dieci righe l’una.