Covid, Locatelli: “Purtroppo deceduti anche bambini apparentemente sani”

“La fascia pediatrica, fortunatamente, soffre di forme di patologia con frequenza assai minore per quel che riguarda la gravità della stessa. Ma ci sono purtroppo bambini che sono morti per Covid-19, e anche recentemente ne abbiamo avuto notizia”. Lo ha detto il presidente del Comitato Tecnico Scientifico (Cts) Franco Locatelli, in occasione della presentazione del Rapporto annuale sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19.

Locatelli ha sottolineato che “raramente sono morti bambini apparentemente sani, che non avevano alcuna patologia che potesse far prevedere un esisto infausto”.

“A giugno abbiamo iniziato il percorso vaccinale nella fascia pediatrica, considerata tale nel Report di Aifa fino ai 16 anni e che io, come pediatra, estenderei fino ai 18. Poi, il 16 dicembre, è iniziata la campagna nella fascia 5-11 anni – ha sottolineato Locatelli -. La larghissima parte degli effetti collaterali osservati in età pediatrica sono reazioni locali o reazioni sistemiche, configurabili in qualche giorno di malessere, piuttosto che di iperpiressia”.

Locatelli ha poi spiegato che “in età pediatrica sono state somministrate quasi 4 milioni e duecentomila dosi di vaccino, di cui 4 milioni nella fascia dai 12 ai 16 anni e 173mila tra i 5 e gli 11 anni. Ci sono state 1.170 segnalazioni di eventi avversi, che fa generare il dato di un 1% di tutte le segnalazioni attribuibili all’età pediatrica. Tra l’altro, più dei tre quarti di queste segnalazioni sono riferibili ad eventi definiti come largamente non gravi”.

Parlando poi degli Stati Uniti, il presidente del Cts ha tenuto a precisare che “con 9 milioni di dosi somministrate, solo 11 casi di miocarditi sono certamente attribuibili al vaccino anti Covid-19”.

“La vaccinazione anti Covid-19 è raccomandata da tutte le società pediatriche, con tre obiettivi centrati sul bambino: la tutela della salute dei bambini, la tutela dei loro spazi educativi, mantenendo il più possibile in continuità la presenza scolastica, quindi la didattica in presenza, e la tutela dei loro spazi sociali e di formazione, così determinanti per la strutturazione della personalità delle nostre future generazioni”.

“Ringrazio Aifa, che è stata ed è uno dei pilastri fondamentali su cui si è costruito il meccanismo che ha consentito all’Italia di gestire, anche meglio di tanti altri paesi, una situazione come la pandemia da Covid-19, che ci ha fatto diventare paese pilota per tanti aspetti costruendo tutta una serie di percorsi e di indicazioni, sia diagnostiche che preventive e terapeutiche utili per tutto il mondo”.

(Fde/ Dire)

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