Giustizia tributaria, De Lise: “Settore in ostaggio della pandemia, stop a ‘stato di emergenza’”
“La giustizia tributaria, diversamente da quanto avviene per moltissimi altri settori, è ancora ostaggio della pandemia. Un recente emendamento al Decreto Milleproroghe, infatti, ha ulteriormente prorogato, questa volta alla fine del mese di aprile 2022, il termine previsto per lo svolgimento delle udienze con collegamento in videoconferenza per il processo tributario, sia da remoto che in forma cartolare. Si prolunga così uno ‘stato di emergenza’ per le commissioni tributarie che sarebbe dovuto cessare alla fine del mese di marzo. Invece, mentre vengono varate specifiche disposizioni che mirano giustamente a salvaguardare -solo per citare gli ultimi – i settori dello svago e del divertimento, sul fronte della giustizia fiscale si va in direzione opposta, facendo perdurare una limitazione allo svolgimento delle udienze in presenza che comprime, in maniera spesso deleteria, i diritti di coloro che si trovano in giudizio”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Ci chiediamo se non ci sia possibilità di garantire in altro modo la sicurezza delle Corti di Giustizia – sottolinea Federico Giotti, delegato nazionale dell’Ungdcec al contenzioso tributario -. Ad esempio, in luogo della prassi standard adottata nella Commissioni Tributarie e che vede la convocazione alla medesima ora delle parti di tutti i procedimenti, basterebbe, come avviene in tutti i Tribunali d’Italia, la calendarizzazione delle udienze, ognuna ad orario prefissato, il che permetterebbe di avere gli accessi scaglionati da parte dei difensori, in modo da minimizzare i contatti”.
“Ripristinare la possibilità dell’udienza in presenza è importante in un processo scarno di mezzi istruttori. Peraltro, nel processo tributario, spesso, il contribuente – osserva Francesco Cataldi, delegato nazionale Ungdcec – al contenzioso tributario è chiamato a superare le presunzioni a favore del fisco con prove negative e diaboliche e con armi spuntate”.