Salute, Lorenzin: “obiettivo sconfiggere il cancro”
“Due anni di pandemia hanno portato milioni di persone lontane dalle cure. Sta finendo il Covid ma si apre una stagione in cui vedremo un’altra epidemia, quella di malattie non trasmissibili. In due anni abbiamo perso 14 milioni di visite specialistiche, 2 milioni di ricoveri sono stati rimandati, 4 milioni di screening oncologici sono saltati e questo significa che statisticamente ci sono 15.000 persone che avrebbero dovuto avere una diagnosi di cancro e non l’hanno avuta”. Lo ha detto Beatrice Lorenzin, responsabile del Forum Politica Sanitaria PD, introducendo l’incontro ‘Sconfiggere il cancro: una priorita’ per l’Italia. Le nuove linee guida del Beating Cancer Plan’.
“Fra gli strascichi di questa situazione uno dei più evidenti oggettivamente è quello delle malattie croniche non trasmissibili, che rischia di generare una sfiducia nei confronti della medicina, per motivi oggettivi, perchè due anni di sosta generano una problematicità diffusa”. Ha confermato nel suo intervento Enrico Letta, Segretario nazionale del Partito Democratico. “Il Covid però – ha spiegato Letta – ha obbligato l’Europa a far nascere una componente sociale che prima era embrionale e soprattutto ha messo sul tavolo il tema della salute”.
Walter Ricciardi, presidente del ‘Mission Board for Cancer’ dell’Unione Europea, ha invitato a seguire le orme della Francia dove “e’ stato appena firmato dal presidente Macron un piano nazionale di 10 anni con obiettivi e metodologia ben definiti, che si raccorda al Piano Europeo per la Lotta contro il Cancro. Il mio suggerimento e’ fare la stessa cosa in Italia. Spagna e Austria si stanno muovendo in questa direzione, anche da noi servirebbe un coordinamento nazionale decennale che ci permetta di utilizzare e massimizzare le ricerche messe a disposizione per ricerca e assistenza in campo oncologico”. “In Italia – ha aggiunto Ricciardi – abbiamo tra i maggiori esperti del settore ma corriamo il rischio di non valorizzarli”. L’Europa ha gia’ oggi il 25% del carico di malattia oncologica mondiale, “se non agiamo diventera’ il 50%, e lo possiamo evitare solo lavorando insieme”, anche per eliminare “l’enorme inequita’ di accesso alle cure, tra est e ovest dell’Europa e all’interno dei paesi stessi”.