Vaccino, Galliano: “Non influisce sulla fertilità”

“Attualmente gli studi dicono che il vaccino non incide sulla fertilità. Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Un concetto che è stato ampiamente confermato anche dal ‘Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti Covid’ dell’Aifa, presentato pochi giorni fa”. È quanto dichiara in una nota la dottoressa Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in ginecologia, ostetricia e medicina della riproduzione, responsabile del Centro Pma di Ivi Roma.

Galliano aggiunge che “vaccini come Pfizer e Moderna, che rientrano nella categoria mRNA, contribuiscono a creare delle proteine comuni al Sars-Cov-2, sviluppando nell’immunità umorale degli anticorpi che ci difenderebbero dal virus, nel caso in cui venisse a contatto con il nostro organismo. È fondamentale proteggere la salute della mamma, già delicata nella fase della gravidanza, e del futuro bambino. Le vaccinazioni in gravidanza stimolano la mamma a produrre anticorpi che vengono trasmessi al bambino attraverso la placenta. Volendo forzare un po’, si può dire che è come se il bambino nascesse già immunizzato!”.

L’esperta si sofferma poi su quanti desiderano iniziare un percorso di fecondazione assistita proprio in questo periodo e afferma che “non c’è alcuna controindicazione. Uno studio condotto presso le cliniche Ivi in Spagna da maggio a giugno 2020 su 46 pazienti che hanno avuto e superato il coronavirus ha dimostrato che la malattia non compromette la fertilità. In particolare, prendendo in considerazione i livelli dell’ormone antimulleriano (Amh) prima e dopo il Covid, lo studio ha dimostrato che la malattia non influisce sullo stato della riserva ovarica femminile”.

“Quindi- precisa- le possibilità di successo di un trattamento di Pma rimangono intatte anche dopo aver contratto il Covid-19. Anche in questo caso però è fortemente consigliato che la donna che si sottopone al trattamento abbia ricevuto il vaccino. Bisogna seguire le normali procedure e tempistiche dettate dal ministero della Salute, per prima, seconda o terza dose. Senza remore”.

Daniela Galliano ricorda infine che “il vaccino non influisce sull’inizio del trattamento, anzi alcuni paesi dell’Ue raccomandano l’uso di vaccini di tipo mRNA per la vaccinazione delle donne incinte, in allattamento o che desiderano una gravidanza. Si consiglia alle donne di vaccinarsi prima della gravidanza o a partire dal secondo trimestre in poi. Prendere il Covid in gravidanza è rischioso perché aumenta le probabilità di parto prematuro”, conclude.

(Fde/ Dire)

Redazione

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