(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Pediatria

E’ online l’edizione settimanale del Tg Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– VACCINO, EMA VALUTA DOSE BOOSTER PER FASCE 12-15 E 16-17 ANNI “Stiamo valutando un’applicazione per estendere l’uso della dose di richiamo del vaccino Pfizer-BioNTech agli adolescenti di età compresa tra 16 e 17 anni. Ci aspettiamo una richiesta simile per i ragazzi di 12-15 anni. L’Ema esaminerà velocemente queste applicazioni”. È quanto emerso dalla conferenza stampa periodica dell’Ema sui vaccini e le cure per il Covid-19.

– COVID, SIPPS: ASSURDA ‘TRASFUSIONE NO VAX’, SCELLERATI I GENITORI “Non consentire una trasfusione di sangue al proprio figlio che ne ha bisogno è assurdo, è davvero impossibile pensare che possa accadere una cosa del genere. Si tratta di una questione di vita o di morte. Anteporre i propri ideali alla salute del proprio figlio è davvero improponibile e plaudo alla decisione del giudice tutelare di Modena che ha accolto il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, stabilendo che il bimbo deve essere operato”. Così il presidente della Sipps, Giuseppe Di Mauro, commenta il caso dei genitori ‘no vax’ del bambino di 2 anni che hanno chiesto ai medici del policlinico Sant’Orsola di non utilizzare, in caso di trasfusione, sangue proveniente da persone vaccinate contro il Covid-19 durante l’intervento al cuore a cui sarà sottoposto il piccolo. Di Mauro insiste: “Siamo di fronte a due genitori scellerati, che antepongono il loro ideale alla salute del figlio e che stanno giocando con la salute del proprio bambino. Si tratta di una decisione fuori dal mondo. Se il piccolo fosse morto per il mancato intervento sarebbe stato un dramma nel dramma e si sarebbe creato un pericolosissimo precedente, anche per altre patologie”.

– VACCINO, BASSETTI: PER BIMBI RAGIONARE COME PER MORBILLO O PAROTITE “La vaccinazione pediatrica è importante perché la malattia da Sars-Cov-2 nei bambini è certamente meno grave rispetto a quella degli adulti. Però, per quanto sia rara, le forme più impegnative ci sono. E allora dobbiamo ragionare sul vaccino per il Covid esattamente come ragioniamo sul vaccino per il morbillo o per la parotite: malattie infettive che possono dare raramente delle complicanze, ma anche se fosse una su centomila che possono morire o andare in terapia intensiva noi dobbiamo evitare anche quella”. Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, in merito all’importanza della vaccinazione pediatrica.

– ECCO VADEMECUM SIP PER BIMBI CHE HANNO CONTRATTO COVID Che succede se un bambino risulta positivo al Sars-Cov-2 subito dopo aver effettuato la prima dose di vaccino? Se invece la positività viene riscontrata 14 giorni dopo l’inoculazione? E dopo quanto tempo può vaccinarsi un bambino che ha contratto il Covid-19? Per rispondere a tutte queste domande, in modo chiaro e dettagliato, la Sip ha realizzato un vademecum che presenta sei possibili scenari. La prima situazione è quella classica, relativa allo schema vaccinale completo. E se un ragazzo ha avuto il Covid? Se, invece, sono trascorsi più di 12 mesi dall’infezione? Vengono poi illustrate le due possibilità nel caso in cui l’infezione venga contratta dopo aver effettuato la prima dose di vaccino. L’ultimo scenario è quello in cui si contrae il virus dopo aver effettuato entrambe le dosi di vaccino ma prima di effettuare il richiamo. Il vademecum vuole essere dunque un aiuto in più per le famiglie che decidono di immunizzare i propri figli.

– DISTURBI CIBO, FONDAZIONE ENI: SENSIBILIZZARE, ASCOLTARE, AIUTARE Sensibilizzazione, ascolto e supporto psicologico, distribuzione di generi alimentari e materiale informativo. Questi i tre pilastri di ‘Non siete soli’, il progetto promosso da Eni Foundation e realizzato in collaborazione con Sip, Cisom, Fondazione Banco Alimentare e Caritas Ambrosiana. “L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di offrire un supporto concreto a bambini e adolescenti in situazioni di disagio sociale a causa della pandemia e che hanno manifestato disturbi alimentari, con lo scopo di dare una risposta emergenziale sia alle fragilità economiche delle famiglie che al disagio psicologico dei giovani”, racconta Domenico Giani, presidente di Eni Foundation.

(Arc/ Dire)

Redazione

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