(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Pediatria: long covid, vaccino e gravidanza

E’ online l’edizione settimanale del Tg Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– COVID. SIP: VISITARE TUTTI BIMBI E ADOLESCENTI DOPO 4 SETTIMANE DA INFEZIONE Visitare tutti i bambini e gli adolescenti con una diagnosi sospetta o provata di Covid dopo 4 settimane dalla fase acuta dell’infezione per verificare la presenza di possibili sintomi di long Covid. E programmare, in ogni caso, anche in assenza di questi sintomi, un ulteriore controllo dopo 3 mesi dalla diagnosi di infezione per confermare che sia tutto normale o per affrontare i problemi emergenti. Sono queste le principali raccomandazioni che la Sip rivolge ai pediatri di famiglia e ai genitori per monitorare e gestire i possibili casi di Covid a lungo termine. “La reale diffusione del long Covid tra bambini e adolescenti non è determinata, varia dal 4 al 60% a seconda degli studi, molto eterogenei. Sono necessarie ulteriori ricerche non solo per definire la reale prevalenza del long Covid nei bambini, ma anche per comprendere meglio questa malattia e migliorare il trattamento”, afferma Annamaria Staiano, presidente Sip.

– VACCINO. SIMPE: PER MOLTI BAMBINI SECONDA DOSE MANCATA PERCHÉ CONTAGIATI “È accaduto spesso che tra la prima e la seconda vaccinazione molti bambini abbiano contratto il Covid, non potendo così completare il ciclo vaccinale”. A sottolinearlo è Giuseppe Mele, presidente della Simpe, che aggiunge: “C’è stata molta confusione dal punto di vista organizzativo per quanto riguarda la scuola e i bambini. Nelle Regioni in cui c’è stata un’omogeneità di comportamenti, dove i vari attori dei territori sono stati coinvolti in maniera sinergica, come ad esempio in Puglia, la campagna è decollata”. Mele illustra infine le prossime tappe per l’autorizzazione al vaccino per la fascia 0-5 anni: “Siamo nella fase di trial scientifico, il vaccino ci sarà e sarà importante da parte di tutti, media e classe medica, convincere ed essere convincenti in questo senso”.

– AOPI: CALANO I RICOVERI PEDIATRICI, È PRIMA VOLTA DA GENNAIO Per la prima volta dall’inizio del 2022 i ricoveri pediatrici sembrano registrare numeri in discesa. A metterlo in evidenza sono le rilevazioni Aopi delle ultime due settimane. Nei 15 ospedali pediatrici osservati si registrano, al 14 febbraio, 172 bambini e ragazzi (tra 0 e 18 anni) ricoverati. Nello specifico 164 sono in area medica e 8 in terapia intensiva. Di questi, 99 hanno da 0 a 4 anni e 73 da 5 a 18 anni. I ricoveri per Covid sono il 61%, mentre con Covid (positivi con altra patologia) sono il 39%. All’inizio di gennaio i piccoli ricoverati erano in totale 212. Nella fascia 5-18 “è da segnalare la persistenza di una percentuale intorno al 70% di ricoverati non vaccinati- ricorda Alberto Zanobini, presidente Aopi- per questo gli ospedali pediatrici italiani invitano ancora una volta le famiglie alla vaccinazione dei propri figli”.

– FIASO: 1 DONNA SU 6 PARTORISCE CON COVID, 47% GESTANTI NON HA VACCINO “Una donna in gravidanza su sei partorisce con il Covid”. È quanto emerge dalla rilevazione Fiaso effettuata attraverso il network dei 12 ospedali sentinella che monitorano l’andamento della curva pandemica. Complessivamente, inoltre, “è stata analizzata la condizione vaccinale di tutte le partorienti, sia le donne positive al virus sia le donne senza infezione: la percentuale delle vaccinate era solo del 53%. Di contro, questo significa che il 47% delle donne in attesa e in procinto di partorire non aveva ancora fatto la profilassi vaccinale contro il virus Sars-Cov-2, nonostante sia raccomandato dal ministero della Salute e dalle società scientifiche dei ginecologi e dei pediatri”, sottolinea la Fiaso che insiste sulla necessità di vaccinarsi in gravidanza per prevenire l’infezione e minimizzare il rischio complicanze.

– AIFA: VACCINO COVID INDICATO SIA IN GRAVIDANZA CHE IN ALLATTAMENTO La vaccinazione per Covid-19 è indicata sia in gravidanza sia in allattamento e non emergono particolari problemi di sicurezza dai dati di farmacovigilanza e di studi ad hoc in questa popolazione. Non vi sono evidenze che suggeriscano che i vaccini anti Covid-19 possano influenzare negativamente la fertilità in entrambi i sessi. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19 presentato dall’Aifa. Il Rapporto evidenzia inoltre che nella popolazione pediatrica gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono febbre, cefalea, stanchezza e vomito; il 69% delle reazioni nella popolazione pediatrica si sono risolte completamente o erano in miglioramento al momento della segnalazione.

(Mab / Dire)

Redazione

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