(VIDEO) TIM, flash-mob lavoratori sulle note ‘Ciao Ciao’
Un flash-mob e slogan sulle note di “Ciao Ciao” per lanciare da Napoli un grido d’allarme sul futuro della Tim. A promuoverlo le organizzazioni di categorie, Slc-Cgil Fistel-Cisl e Uilcom in piazza del Plebiscito, davanti alla sede della Prefettura nell’ambito di una mobilitazione nazionale.
“Il gruppo Tim su Napoli conta circa tremila lavoratori – ha precisato il coordinatore regionale Slc della Rsu Tim, Antonio Ingallinella – abbiamo enormi difficoltà per quanto riguarda i principali asset del gruppo, a partire dalla rete. In questa logica di libero mercato, i territori più fragili, da questo punto di vista, potrebbero pagare maggiori conseguenze di carattere occupazionale. La pandemia ha evidenziato un problema, quello del diritto ad una connessione di buona qualità. La scuola, la sanità, la pubblica amministrazione viaggeranno attraverso la rete, non è possibile discriminare le persone in base al tipo di connessione”.
“Il nodo della rete unica a conduzione pubblica – ha aggiunto Ingallinella – questo governo lo ha completamente accantonato. Ha cominciato ad organizzare la costruzione della rete, fatta secondo il principio del libero mercato. Ciò ci preoccupa molto, perché la Tim non può assumere il ruolo che in altri Paesi europei gli ex monopolisti stanno svolgendo. Di conseguenza, la Tim ha annunciato un piano industriale diverso. Nei prossimi giorni cominceremo a valutare la sua realizzazione che sembra avere come unico scopo quello di cercare valore per gli azionisti, frazionando e disintegrando il gruppo, con ricadute occupazionali che saranno drammatiche”.
“La vicenda Tim – ha sottolineato Raffaele Paudice, della segreteria Cgil Napoli e Campania – ha un carattere che va oltre le giuste e sacrosante preoccupazioni dei lavoratori per il loro futuro occupazionale. E’ un problema strategico, è un problema di politica per questo Paese. Sulla rete digitale, sembra che il governo a parole lo abbia capito ma nei fatti non esprime una posizione coerente, non è una priorità. Nei fatti il governo, con questo progetto di Tim, procede in una direzione opposta, con un richiamo al mercato che ci preoccupa”.
(Com/Cac/ Dire)