Informazioni errate di William Hill casinò: probabile sanzioni in denaro da parte della Commissione Gambling in UK
Possibile multa per William Hill casinò online. Ci sono stati, infatti, tanti errori nelle informazioni presentate alla Commissione preposta al controllo del settore gambling nel Regno Unito.
Un bel po’ di problemi per William Hill casinò (maggiori informazioni qui) che ha falsato delle informazioni inviate alla Commissione preposta nel Regno Unito per la regolamentazione del settore scommesse. Questo cattivo comportamento ha costretto l’organo dello Stato a stracciare l’analisi sull’impatto che il Covid-19 ha avuto (e continua ad avere) sulle abitudini degli appassionati.
La Commissione, infatti, dal marzo 2020 (cioè il periodo in cui tutto il mondo è andato in lockdown per la prima volta con la comparsa del virus), ha pubblicato aggiornamenti regolari sulle perdite delle grandi aziende del settore (come William Hill). Questa analisi periodica è servita (e serve), secondo il Governo, a controllare lo stato di salute degli operatori e a rispondere alle preoccupazioni degli stessi sulle chiusure fisiche di sale giochi e agenzie di scommesse. Il grosso degli scommettitori, indubbiamente, sta preferendo puntare online, questo è un dato di fatto ineluttabile.
In uno degli ultimi aggiornamenti del 23 dicembre scorso la Commissione Gambling ha scoperto che William Hill ha fornito informazioni inesatte per 16 mesi, cioè dal marzo 2020 al settembre del 2021. Per questa ragione l’organo ha dovuto analizzare di nuovo tutti i dati e non sarà in grado di fornire informazioni giuste fino al mese di febbraio del 2022.
Cosa ha significato la pandemia per il settore scommesse?
Mentre in Italia il Covid continua la sua quarta ondata rallentando un po’ (nella provincia di Caserta vengono ancora stilate liste di contagiati ogni giorno comune per comune) nel Regno Unito si è pensato di analizzare il mercato con questi bollettini periodici che si sono basati sui dati delle aziende. Imprese che, da quello si è evinto, hanno subito danni ingenti rispetto al gioco fisico e alla fruizione dello stesso da parte degli scommettitori.
Se pensiamo al gioco d’azzardo in toto non possiamo non parlare del momento magico del settore online che deriva da una serie di fattori molto semplici ma molto esaustivi: da una parte abbiamo le sale chiuse forzatamente per un lungo periodo, dall’altra c’è stata (e c’è) l’opportunità di giocare in casa (dal pc, tablet o smartphone) a qualsiasi ora del giorno e dovunque ci si trovi. Questo ha portato a una transumanza degli appassionati verso il web e a una rovinosa caduta del settore sale bingo e affini.
Forzare, però, la realtà in modo da sembrare ancora competitivi e vincenti, come ha fatto William Hill, è un problema (soprattutto se pensiamo all’acquisizione da parte della società americana 888 casinò di tutte le attività non americane di William Hill).
Cosa può succedere alla società William Hill dopo lo scandalo?
Il settore scommesse non è un settore semplice e ogni paese ha una regolamentazione severa che cerca di salvaguardare il giocare responsabilmente rispetto ai problemi legati alla ludopatia. Per questa ragione, anche nel Regno Unito, i poteri della Commissione sono forti. L’organo, infatti, può sospendere o revocare la licenza degli operatori di gioco (ovviamente in casi estremi). Proprio per non arrivare a questo di solito si raggiungono accordi finanziari con le compagnie che hanno trasgredito (o trasgrediscono) i termini di licenza in Gran Bretagna.
Il rischio nei confronti di William Hill è di una sanzione che arriva (come abbiamo detto) nel momento in cui si sta definendo la vendita della società a 888 Holdings che l’ha comprata dall’operatore di casinò Caesars Entertainment.
Le informazioni sbagliate fornite da William Hill rappresentano una probabilità alta di una sanzione esemplare all’inizio del 2022. E questo comporta che la nuova società debba sobbarcarsi una tassa in denaro elevata ancor prima di vedere i frutti dell’acquisto della società in Borsa.
Un’azienda come questa, nata nel 1934, e da sempre un nome famosissimo nel settore scommesse avrebbe dovuto fare scelte meno azzardate nei confronti del Governo inglese, soprattutto alla vigilia della tanto discussa rivoluzione voluta dai parlamentari rispetto al gioco e al settore scommesse in tutto il Regno Unito. Ci vuole grande rispetto per le istituzioni sempre, soprattutto in un momento storico come questo in cui le certezze e le abitudini di prima sembrano essere sempre in movimento verso altro.