Covid, dopo 5 settimane risalgono i contagi
“Per 5 settimane consecutive abbiamo assistito ad una riduzione del numero dei nuovi casi settimanali. Ora, per la prima volta, non solo la riduzione si è arrestata ma ci sono lievissimi incrementi. Si tratta di numeri bassi, ovvero l’1,5% in più, ma è significativo il fatto che la discesa dei casi si è arrestata e soprattutto c’è un incremento dei casi in 12 regioni e ben 49 province. Non si tratta, quindi, di un fatto isolato ma è il segno di un’aumentata circolazione virale”. Lo ha affermato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ospite di ‘Cusano Italia Tv’.
“Elementi di grande preoccupazione sembra non ce ne siano: è ancora troppo presto per capire se si tratta di un rimbalzo nella curva dei contagi o di un’onda successiva. Occorreranno 7-10 giorni- precisa- per capirne di più, nel frattempo va tenuta d’occhio la curva e, ancora più importante, è indispensabile indossare le mascherine al chiuso perché sappiamo che è l’aerosol è la principale modalità di contagio”.
Nino Cartabellotta sottolinea lo scarso tasso di utilizzo del nuovo vaccino Novavax. “Dal 28 febbraio al 9 marzo- informa- sono state somministrate circa 11.600 dosi di vaccino di cui poco più della metà ad over 50: in questa fascia si attendeva quasi una corsa a questo vaccino, che è prodotto con tecnologia più tradizionale e pertanto avrebbe dovuto avvicinare gli scettici alla vaccinazione. I numeri dei nuovi vaccinati tuttavia sono molto bassi. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà un’ulteriore risalita: per ora non c’è stato quel boom di vaccinazioni da parte di persone che fino ad oggi hanno rifiutato i vaccini a mRNA”. Il tasso di positività dei tamponi all’11,4%, oltre un milione di positivi e 40mila nuovi casi al giorno sono dati che dimostrano un’elevata circolazione del virus. Secondo Cartabellotta questo avviene a causa “del rilassamento della popolazione, della diffusione della più contagiosa variante omicron BA.2, della tardiva primavera che costringe a stare al chiuso e del declino della protezione vaccinale, anche dopo il booster, nei confronti dell’infezione dopo qualche mese. Con questa elevata circolazione virale oggi pensare di eliminare le mascherine al chiuso sarebbe una follia”, conclude.
(Dire)