Covid e guerra in Ucriana, il punto di De Luca

“Abbiamo dato la massima disponibilità ad accogliere profughi ucraini, abbiamo già oggi in Campania decine, centinaia di profughi. Ma dobbiamo fare attenzione a un aspetto del problema: dobbiamo garantire che sul piano sanitario non ci siano diffusioni di contagio”. Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, parlando nel corso di una diretta Facebook.

“Purtroppo sia in Russia che in Ucraina – dice – la popolazione vaccinata contro il Covid è del 35%. Molti profughi non sono vaccinati. Quindi nel momento in cui, come è doveroso, apriamo le braccia ai profughi, dobbiamo anche sapere che dobbiamo stare attenti”.

I profughi che raggiungono la Campania dovranno osservare “una quarantena temporanea – ha ricordato – e fare i tamponi. Metteremo in campo una campagna di vaccinazione, dobbiamo evitare il rischio che si accendano focolai di contagio o arrivino varianti che non conosciamo. Credo che la prossima settimana apriremo i reparti che sono stati chiusi per accogliere i pazienti Covid”.

“Abbiamo una situazione del contagio assolutamente sotto controllo – assicura il governatore – e, quindi, ci sono tutte le condizioni per riaprire le attività ordinarie sospese in questo periodo”.

“Dobbiamo favorire il dialogo anche con le piccole cose. Non so quanto sia utile interrompere rapporti sul piano della cultura con esponenti di questo mondo di nazionalità russa. Non so a che cosa serva, anche sul piano della cultura, del teatro e dello sport. Anziché favorire l’incontro, il dialogo, la distensione, favoriamo gli ultimatum. Così non aiutiamo la battaglia per la pace ma la danneggiamo”.

“Si è impedita la partecipazione di atleti russi alle paralimpiadi. Io sinceramente mi domando cosa c’entrino gli atleti disabili russi con l’aggressione all’Ucraina. Non vorrei – sottolinea il governatore dem – che aggiungessimo alla barbarie della guerra anche momenti di ingiustizia ingiustificati. Se rifiutiamo la collaborazione di un esponente musicale perché non parla della guerra in Ucraina, non possiamo chiedere a esponenti della Cina popolare di partecipare alle Olimpiadi, loro che hanno adottato nei confronti degli Uiguri politiche di repressione inimmaginabili. Stiamo attenti a non scivolare sul piano delle semplificazioni o della demagogia”.

(Nac/Dire)

Redazione

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