Disastro Italia, Mancini: “io unico responsabile”
“A luglio la vittoria dell’Europeo è stata la cosa più bella, questa è la più grande delusione della mia carriera“. Così alla Rai il commissario tecnico azzurro Roberto Mancini commenta la mancata qualificazione al Mondiale dell’Italia dopo la sconfitta casalinga contro la Macedonia del Nord ai play-off. “Non dovevamo esserci qui – prosegue il ct -, abbiamo fatto di tutto per cercare di vincere. Certe partite sono così, difficile parlarne. La vittoria dell’Europeo è stata strameritata, da lì in poi la fortuna si è trasformata in totale sfortuna, ma quando si perde e si va fuori bisogna sapere anche soffrire. Il girone l’abbiamo dominato, bastava segnare uno di quei due rigori e saremmo stati al Mondiale. Stasera subire il gol al ’90 sembra fatto apposta… Mi dispiace molto per i miei ragazzi”.
Mancini non dirada la nebbia sul suo futuro, nonostante un contratto rinnovato fino al 2026 prima dell’Europeo vinto: “Credo che adesso la delusione sia troppo grande per parlare di futuro. A livello umano voglio più bene ai ragazzi adesso che a luglio”.
IL CT: “IO PRIMO E UNICO RESPONSABILE, STO SOFFRENDO”
In conferenza stampa, il ct azzurro non si nasconde e si assume le responsabilità per la seconda mancata partecipazione consecutiva alla fase finale dei Mondiali: “Sono l’allenatore, nel calcio quando le cose non vanno è il primo responsabile. Sto soffrendo molto per questo. Non sappiamo nemmeno come siamo arrivati qui a fare questi play-off, doveva andare così“, aggiunge Mancini.
“GIOCATORI FORTI, NON MERITANO DI NON ANDARE AL MONDIALE”
A proposito della sua squadra, il ct azzurro osserva: “Non se lo meritavano di non andare ai Mondiali per la seconda volta. Ora dobbiamo subire e stare in silenzio. Difficile da commentare una partita in cui abbiamo tirato 40 volte e poi subiamo un gol al 92′. Sono quelle partite che devono andare così. Il presidente Gravina non c’entra niente in tutto questo. I giocatori sono forti per il futuro della Nazionale. Purtroppo dovranno saltare il Mondiale. È un momento difficile”.
GRAVINA: “SPERO CHE MANCINI RESTI CT”
Dopo la sconfitta del Renzo Barbera di Palermo contro la Macedonia del Nord, che si giocherà la qualificazione alla fase finale in Qatar contro il Portogallo, si presenta ai microfoni anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina: “È la legge del calcio, bisogna accettare questi verdetti. Sono molto amareggiato, per tutti. Resta – dice il presidente federale – quella grande gioia di questa estate e un grande dolore per questa eliminazione arrivata in una maniera imprevista in queste forme. Abbiamo pagato lo scotto della ripresa dei nostri tornei, ma dopo quattro mesi si sono rivisti stasera, lo spirito era quello giusto. Sono ragazzi splendidi. Non possiamo vivere di rendita, la sconfitta ci fa capire che c’è qualcosa da fare nel nostro calcio, e non parlo solo di riforme e indici. I giovani sono un tema, dobbiamo eliminare questo gap rispetto ad altri. Ci dobbiamo porre questo problema”.
Il presidente della Federcalcio non pensa a un cambio nella guida tecnica della Nazionale: “Mancini? Mi auguro che continui con noi, ha un impegno su un progetto, mi auguro che smaltisca le scorie di questa eliminazione. Ritroveremo le energie, io le ho e le continuerò a mettere a disposizione del calcio”.
“ANDIAMO AVANTI, IO CI METTO LA FACCIA”
“Il programma continua, deve essere la cura per far rimarginare le lacerazioni – prosegue Gravina – . Questo dolore lo dobbiamo superare insieme, come abbiamo festeggiato questa estate. Io ci metto la faccia, non ho timore di farlo. Rilancio, al di là del risultato immeritato e ingiusto, il progetto che Roberto stava portando avanti. Saranno giornate di critiche, e lo capisco. Sono pronto a riceverle. Le avevamo previste. Ma non c’è spiraglio di sfiducia nel nostro mondo, nel mondo federale. Io devo continuare a proteggere questa Nazionale e la Federazione. Si va avanti a testa alta. Dobbiamo capire cosa sta succedendo nel calcio italiano”.
“PER I CLUB SPESSO LA NAZIONALE È UN FASTIDIO”
Gravina torna anche sulle polemiche con i club di Serie A, che avevano negato la pausa del campionato per preparare meglio il match con la Macedonia del Nord: “Ci sono interessi imprenditoriali legati alla gestione dei club, legittimi, è chiaro che con la Nazionale c’è sempre grande resistenza da parte dei club. La Nazionale è vista come un fastidio più che come opportunità di unione di un Paese intero”.
CHIELLINI: “SCONFITTA INSPIEGABILE, SIAMO AFFRANTI E DISTRUTTI”
“Difficile da spiegare, c’è grande delusione, abbiamo fatto una buona partita, non siamo stati presuntuosi. Ci è mancato qualcosa, abbiamo fatto degli errori da settembre e li abbiamo pagati. Ma sono orgoglioso di questa squadra. Siamo affranti, distrutti. Ora è difficile anche commentare, siamo qua perché dobbiamo. Resterà dentro di noi un grande vuoto. Mi auguro che ripartiremo insieme a Mancini, lui è imprescindibile. Cercheremo di tornare al Mondiale tra 4 anni”. Così il capitano della Nazionale Giorgio Chiellini commenta a caldo la sconfitta con la Macedonia del Nord. L’Italia è fuori dal Mondiale: “Non abbiamo rischiato niente per tutta la partita, ce l’abbiamo messa tutta”.
VERRATTI: “È UN INCUBO, UNA DELUSIONE ENORME”
“Adesso è dura, una delusione grande. Una partita che dovevamo vincere e l’abbiamo dominata. Bisogna fare gol e chiuderla subito, e non si può arrivare alla fine. È un incubo. Eravamo superiori, potevamo fare meglio. È triste, ci guardiamo, la squadra che siamo. Ora ci troviamo qui a parlare di un disastro. Passiamo dalle stelle alle stalle. Resterò sempre fiero dei miei compagni. Il calcio è così: nel calcio devi fare gol”. Lo ha detto Marco Verratti ai microfoni della Rai, dopo la sconfitta con la Macedonia.
JORGINHO: “PENSERÒ PER TUTTA LA VITA A QUEI DUE RIGORI”
“Difficile spiegare, trovare risposte. Fa male, tanto male, è un dispiacere enorme. Faccio fatica, sono ancora incredulo. Abbiamo sempre creato tanto, ma non siamo riusciti a concludere, è una realtà. Abbiamo espresso un bel calcio, abbiamo vinto un Europeo, poi abbiamo commesso dei piccoli errori che hanno fatto la differenza. Mi ci metto di mezzo anche io, ancora ci penso a quei due rigori, ci penserò per tutta la vita. Andare dal dischetto due volte e non riuscire a far felice il tuo Paese, fa malissimo“. Così ai microfoni della Rai Jorginho, dopo la sconfitta dell’Italia contro la Macedonia del Nord.
(Dire)