La due giorni di ‘Giornate Fai’ ad Aversa

Il gruppo FAI di Aversa, Delegazione Caserta, anche questa volta si è contraddistinto per la sua tenace solerzia a cercare, con certosino fare, luoghi e situazioni da migliorare, con l’obiettivo di rinvigorire il sole lì dove le tenebre prendessero il sopravvento. E’ stato questo l’obiettivo per la due giorni di giornate FAI che si sono tenute il 26 e 27 marzo.

Il capo-gruppo, MariaGiovanna Pezone, il vice-capo-gruppo, Fortunato Allegro, e le delegate Anna Grimaldi, Rosalba Corvino, Ilaria Rita Motti, Mariella Migliore, Ketty Migliaccio, Maria Rosaria Preziosi, insieme al cospicuo aiuto di volontarie tra cui Giulia Magliulo e Caterina Zapparata, hanno avviato una rete cooperativa davvero valida, affinché ogni scuola coinvolta avesse quanto di necessario per ottimizzare il loro  ambito di ricercazione. 

Un quartetto FAI della delegazione di Aversa, “Grimaldi, Corvino, Motti e Migliaccio”, ha fatto da guida presso la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, chiesa attualmente barocca con un impianto cinquecentesco. C’è stato senz’altro un luogo prediletto, “La Chiesa di San Giovanni Evangelista”, inizialmente edificata come cappella di riferimento di una comunità di pescatori ‘suburbium Piscatorum’ del Lago Patria, dipendenti dall’abbazia benedettina di San Lorenzo ad Aversa, notizie estrapolate dall’interessante libro della nostra delegata Anna Grimaldi “La Chiesa di San Giovanni Evangelista – Un inedito ciclo di affreschi del Trecento ad Aversa”. 

 

Grazie a tale studio è sorta l’idea di creare un percorso che legasse l’antica Porta S.Giovanni, che lambisse altresì la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, con una sostanziale sosta presso la Chiesa di San Giovanni, per poi proseguire verso via Rainulfo Drengot, appropinquarsi verso Palazzo Orineti, e ancor più, proseguendo, verso Palazzo Cappabianca-Capone, direttamente poi orientati verso Palazzo Gaudioso e la Chiesa di San Nicola. In sintesi, dal Borgo dei Pescatori al Borgo di Sant’Agata, i rioni del tempo che fu. Le scuole aversane si sono sintonizzate in maniera piuttosto regolare: verso porta San Giovanni presenti i ciceroni del Liceo Scientifico Fermi, diretto dalla prof.ssa Adriana Mincione; verso il Borgo dei Pescatori e la Chiesa di San Giovanni Evangelista i ciceroni del Liceo Classico D.Cirillo, diretto dal prof Luigi Izzo, con servizio d’ordine dell’Alberghiero Drengot, diretto dal prof Nicola Buonocore; verso Palazzo Orineti i ciceroni dell’Istituto Andreozzi, diretto dalla prof.ssa Maria Gallo ; verso Palazzo Cappabianca-Capone i ciceroni dell’Istituto Gallo, diretto dalla prof.ssa Vincenza di Ronza, e in compagnia del folclore popolare dei ‘Figli di Cibele’; verso la Chiesa di San Nicola e Piazza Santulli i ciceroni del Liceo Artistico Leonardo da Vinci, diretto dal prof Giovanni del Villano, con una singolare mostra d’arte estemporanea ‘Arte in Piazza’; verso Palazzo Gaudioso i ciceroni dell’Istituto Jommelli, diretto dalla prof.ssa Emilia Tornincasa e il servizio d’ordine dell’Istituto Mattei, diretto dal prof Giuseppe Manica.

La passione, la professionalità, la cultura, il gusto del bello ci hanno introdotti a far visitare un’Aversa antica, dove il silenzio predomina per eccellenza, vuoi per l’abbandono di molte abitazioni e vuoi per conferire dignità e candore ad un luogo dai natali di lustro, dove i palazzi nobiliari risplendevano del loro conferito candore e dove i mestieri di circa mille anni fa gareggiavano nei bassi che incorniciavano le mura sottostanti alla meravigliosa strada sinusoidale, via Rainulfo Drengot. Tanti encomi a presidi, professori e studenti che hanno palesato notevole entusiasmo nella preparazione di giovani che si sono distinti per il loro raggiante fare, per la preparazione altamente adeguata e per quello spirito anche di sano turismo cittadino che li rendeva simili ad attori performanti. Loro, i giovani, così come è sempre accaduto nelle nostre giornate FAI, sono il motore unico ed eccezionale di ogni iniziativa, sono coloro che fanno venire voglia di procedere, di agire, di superare ogni ostacolo.

C’è un innato desiderio di protagonismo, ma è un modo integro di rappresentare il luogo rappresentandosi, quello che risulterebbe idoneo ad ogni cosciente cittadino che impari davvero ad amare il proprio paese e a rispettare quel che fa. Noi, del FAI, siamo piuttosto soddisfatti. Abbiamo chiesto all’Amministrazione locale, gestita dal primo cittadino Alfonso Golia, d’intervenire per la pulizia delle strade e quant’altro, e tutto è stato eseguito nel modo migliore, con l’impegno del nostro socio Fai Scuotri e della Caterino, assessore all’ambiente. In aggiunta, abbiamo chiesto alla famiglia Capone ( a Lucio, a Laura e a Gaspare)di ospitarci nel proprio Palazzo e loro sono stati cordialissimi, facendoci sentire parte attiva di un’atmosfera di un tempo, per gradire la quintessenza un po’ elitaria di appartenere ad una via  prettamente aristocratica. La lunga fila laterale di granai colpisce l’occhio, con un attuale vuoto interno che è la risultanza della staticità del tempo. E poi, un Belvedere, con vista Ischia e mare

L’atmosfera magica iniziale è divenuta altrettanto incantevole nell’esibizione sensibile e acculturata di un’artista, Maurizio Zammartino, che suonava la chitarra e intonava canzoni di musica leggera nell’ambiente al quanto accogliente e serafico della Chiesa di San Giovanni Evangelista. Arte, spiritualità e silenzio hanno dato termine a quest’avventura che ci auguriamo possa continuare a risplendere candore anche nella prossima edizione autunnale.

di Ilaria Rita Motti

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