Con l’European Peace Facility cresce il supporto militare Ue all’Ucraina
Non solo solidarietà e impegno umanitario, ma sostegno concreto per dare man forte al fronte di resistenza che in Ucraina si sta opponendo all’invasione russa. È quello che sempre più Stati europei stanno facendo da quando il presidente russo Vladimir Putin ha fatto intendere di avere ambizioni ben più lontane del controllo del Donbass.
I Paesi Bassi invieranno in Ucraina 400 razzi anticarro e 200 missili antiaerei Stinger, la Germania si è impegnata per inviare più del doppio del numero delle armi fornite dagli olandesi, dalla Repubblica Ceca sono in arrivo fucili di precisione, mitragliatrici e munizioni per un valore di 7,4 milioni di euro. In tutto sono 20 i Paesi della Nato che si sono dichiarati ufficialmente disponibili ad armare di più e meglio l’esercito ucraino e i volontari della resistenza. Anche Paesi tradizionalmente neutrali come la Finlandia e la Svezia contribuiranno a sostenere lo sforzo bellico ucraino.
Inaspettatamente, anche l’Unione Europea sceglierà se giocare la sua parte nel conflitto anche dal punto di vista militare. La Commissione europea ha proposto agli Stati di mobilitare 500 milioni di euro dello European Peace Facility (Epf) per fornire all’esercito ucraino armi di difesa letali e altro equipaggiamento militare. → [CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE]
(Dire)