Guerra in Ucraina, 007 Kiev ucciso: giallo sulla vicenda

Denis Kireyev, uno dei negoziatori ucraini, sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa a Kiev. Ma da chi sia stato fatto fuori è buio pesto.

Per tutta la giornata i media ucraini hanno riferito che sarebbe stato ucciso dai servizi perchè scoperto a fare la spia per Mosca, In serata, un tweet del comando delle forze armate di Kiev ribalta questa tesi: la loro versione è che questo banchiere era in realtà una spia ucraina, caduto mentre svolgeva compiti speciali. E che quindi il suo sacrificio “avvicinerà l’Ucraina alla vittoria”. Nessun cenno ai suoi killer. Insomma, un giallo che fa capire bene il caos che regna all’interno dei vertici politico-militari e negli apparati di sicurezza ucraini.

“Non ci sono ancora chiare informazioni” sul fatto che Denis Kireyev “sia stato effettivamente ucciso”. Lo ha detto in tv il presidente della Commissione esteri della Duma russa, Leonid Slutsky, aggiungendo ulteriori incertezze sulla sorte del negoziatore ucraino la cui morte è al centro di un giallo. “Denis Kireyev, che una volta era un noto banchiere, è attualmente, per quanto ne so, una persona di fiducia di David Arakhamia, capo della delegazione ucraina ai colloqui” con la Russia “e leader del partito di maggioranza della Verkhovna Rada”, il parlamento ucraino, ha detto Slutsky citato da Interfax.

Tutto è scoppiato nel primo pomeriggio quando dai media di Kiev trapela la notizia che gli uomini del Služba Bezpeky Ukrayiny (SBU), gli 007 di Zelensky, hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l’accusa di tradimento, colpevole – secondo loro – di aver divulgato informazioni a Mosca. Si tratta appunto di Denis Kireyev, un banchiere di grande esperienza internazionale, considerato una creatura di Andriy Petrovych Klyuyev, un notissimo oligarca miliardario ucraino impegnato in passato con incarichi di massimo livello nei governi filorussi. A inchiodarlo ci sarebbero state delle intercettazioni telefoniche. Una brutta storia che impazza sui social sempre più divisi tra chi, spesso filo-Zelensky, nega la notizia e chi, invece, sul fronte opposto, filo-Mosca, denuncia “i nazisti” che ammazzano i negoziatori “non allineati”. Ad ogni modo, propaganda a parte, questa vicenda mette in evidenza, nella sua drammatica crudezza, il clima di confusione che esiste all’interno dei vertici ucraini.

La domanda che emerge è come mai un personaggio così legato agli interessi filorussi sia stato ammesso a colloqui tanto delicati. Uno dei tanti misteri di questo intricatissimo conflitto che diventa ancora più fitto dopo il tweet dell’esercito. Il primo a diffondere la notizia è il sito della Ukrainska Pravda, quindi, seppure con grande prudenza, l’uccisione viene confermata anche dalla Unian, l’agenzia di stampa ucraina, che per prima fornisce importanti dettagli rivelando l’identità della spia e il modo in cui è stata fatta fuori. “Kireev è stato ucciso nel centro di Kiev. È stato giustiziato, colpito alla testa all’ingresso del tribunale di Pechersk”, scrive l’agenzia. Basta scavare nella sua biografia per avere la conferma di quanto la storia recente dell’Ucraina sia piena di conflitti e contraddizioni. Denis Kireev ha infatti partecipato fisicamente al primo round negoziale, quello che si è tenuto a Gomel, ma il suo nome non è mai comparso nella lista ufficiale della delegazione ucraina.

La sua presenza è dimostrata solo da alcune foto, in cui si vede che sta seduto al tavolo del colloquio, in fondo, l’unico in giacca e cravatta, non in uniforme militare. La sua carriera di banchiere internazionale è cresciuta all’ombra di Andriy Petrovych Klyuyev, un oligarca miliardario, dalla ricchezza stimata in 227 milioni di dollari, sontuosi palazzi nei pressi di Vienna e grande magnate nel mercato dell’energia solare, affiliato di Activ Solar GmbH, un’azienda con sede nella capitale austriaca, impegnata nello sviluppo di centrali fotovoltaiche su larga scala in Ucraina. Ma è soprattutto una figura chiave nella politica ucraina degli ultimi decenni per essere stato il braccio destro del presidente filorusso Victor Yanukovich. Proprio per il suo sostegno ad entità filorusse in Ucraina, per abuso d’ufficio e appropriazione indebita di fondi pubblici, Klyuyev ha subito sanzioni da mezzo mondo, dalla Svizzera al Lichtenstein, dall’Unione Europea, al Canada infine dagli Stati Uniti nel 2015.

(ANSA)

Redazione

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