Guerra in Ucraina, FPTrans – Possibile LGBTI+: attivare corridoi umanitari per persone LGBTIQ+

“La guerra in Ucraina implica la necessità di attivare corridoi umanitari per consentire l’evacuazione dei civili con particolare attenzione ai gruppi più deboli: donne, bambini, anziani, disabili e anche LGBTIQ+. In particolare, attraverso la denuncia di alcune persone trans ucraine, abbiamo appreso che la loro situazione è particolarmente difficile a causa dei loro documenti non rettificati che sollevano problemi di identificazione e di spostamento sicuro. Una questione sulla quale riteniamo che il silenzio della comunità internazionale non possa e non debba diminuire”. Così, in una nota congiunta, Mar Cambrollé e Gianmarco Capogna rispettivamente Presidente Plataforma Trans (Spagna) e Portavoce Possibile LGBTI+ (Italia)

“Si tratta di una guerra che colpisce persone la cui integrità psicofisica è minacciata anche se riescono a uscire dall’Ucraina perché gli Stati di prima accoglienza, come la Polonia e l’Ungheria, non hanno dimostrato in questi anni di essere luoghi sicuri per le persone LGBTIQ+. Per questo motivo, come Federazione Piattaforma Trans e Possibile LGBTI+ chiediamo alla Spagna e all’Italia di promuovere corridoi umanitari specifici per le persone LGBTIQ+, gestite a livello internazionale coinvolgendo anche le associazioni, affinché queste persone possano essere accolte nel rispetto della loro diversità e delle loro esigenze specifiche in Paesi in cui il loro orientamento e la loro identità non siano in pericolo. Il nostro è un appello rivolto anche alle Istituzioni europee, alle quali chiediamo di farsi carico anche delle istanze della nostra Comunità, che spesso si trova in condizioni di grande difficoltà, aggravate, in questo caso, per la guerra scatenata in Ucraina. Un appello che speriamo sia accolto anche da altre realtà europee LGBTIQ+”.


Organizaciones de España e Italia piden a la UE la activación de corredores humanitarios para las personas LGBTIQ+ ucranianas

La guerra en Ucrania implica la necesidad de activar corredores humanitarios para permitir la evacuación de los civiles con especial atención a los grupos más débiles: mujeres, niños, ancianos, personas con discapacidad y también LGBTIQ+.En particular, a través de la denuncia de algunas personas trans* ucranianas, hemos sabido que su situación es especialmente difícil debido a sus documentos no rectificados que plantean problemas en la identificación y en los desplazamientos seguros. Una cuestión sobre la que consideramos que el silencio de la comunidad internacional no puede ni debe disminuir.Se trata de una guerra en la guerra que afecta a personas cuya integridad psicofísica se pone en peligro incluso si logran salir de Ucrania porque los Estados de primera acogida, como Polonia y Hungría, no han demostrado en estos años que son lugares seguros para las personas LGBTIQ+.Por esta razón como Federación Plataforma Trans y Posible LGBTI+ pedimos a España e Italia que promuevan corredores humanitarios específicos para las personas LGBTIQ+, gestionados a nivel internacional implicando incluso a las asociaciones, para que estas personas puedan ser acogidas respetando su diversidad y sus necesidades específicas en países en los que su orientación y su identidad no estén en peligro.El nuestro es un llamamiento dirigido también a las instituciones europeas, a las que pedimos que se hagan cargo también de las instancias de nuestra comunidad, que a menudo se encuentra en condiciones de gran dificultad, agravadas, en este caso, por la guerra desencadenada en Ucrania. Un llamamiento que esperamos sea aceptado también por otras realidades LGBTIQ+ europeas.

Mar Cambrollé – Presidenta Federación Plataforma Trans (España)Gianmarco Capogna – Portavoz Possibile LGBTI+ (Italia)

Redazione

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