Infertilità nella coppia, 40% casi legato a fattori maschili poco indagati

“L’infertilità è un problema che, secondo i recenti dati del Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita curato dall’Istituto Superiore della Sanità, riguarderebbe circa il 15% delle coppie italiane. Avviene con elevata frequenza che le prime cause di infertilità in una coppia vengano ricercate nella donna, ma è bene sottolineare come nel 30/40% dei casi la causa risieda invece in problemi legati a fattori maschili, quali ad esempio la totale mancanza (azoospermia) o un numero ridotto (oligospermia) di spermatozoi oppure una ridotta percentuale di spermatozoi mobili (astenospermia)”, si legge nella nota diffusa da Biogenesi.

“L’assenza di valutazione della fertilità maschile- spiega il comunicato- è legata a differenti fattori, quali la scarsa conoscenza della problematica nella popolazione maschile in età fertile e la poca propensione a sottoporsi a visite mediche di controllo e preventive. Per l’uomo, a livello psicologico e sociale, la fertilità spesso è sinonimo di virilità e dunque strettamente legata all’idea di ‘potenza’ e vi è poca propensione ad accettare una possibile infertilità e, di conseguenza, a rivolgersi agli specialisti per indagare le cause di questa condizione”. “E’ stato riportato che circa il 90% degli uomini che soffrono di problemi sessuali quali ad esempio l’eiaculazione precoce si rivolgono a Google per trovare le risposte, mentre solo il restante 10% ne parla con i medici”, spiega il dottor Claudio Brigante, Coordinatore del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato. “Mentre le donne, fin in giovane età, con l’arrivo del ciclo mestruale- continua Brigante- si rivolgono ai ginecologi e si sottopongono a controlli periodici, lo stesso non si può dire per l’uomo. Spesso basterebbe una visita dall’urologo andrologo e un test del liquido seminale per riconoscere e curare i disturbi maschili causa di infertilità”.

LO SPERMIOGRAMMA: QUALI SONO LE PROBLEMATICHE CHE POSSONO EMERGERE – “Lo spermiogramma è un esame di laboratorio semplice e non invasivo che analizza il liquido seminale maschile valutando qualità, morfologia, concentrazione e motilità degli spermatozoi rappresenta il cardine dell’iter diagnostico finalizzato alla valutazione della fertilità maschile- aggiunge l’esperto- Lo spermiogramma prevede una valutazione macroscopica e una microscopica del liquido seminale, grazie alla quale è possibile portare alla luce alcune patologie causa di infertilità maschile”. “Lo spermiogramma- continua Brigante- permette inoltre di verificare la presenza di eventuali infezioni o infiammazioni del tratto genitale, indicate da un aumentato numero di globuli bianchi. Purtroppo, l’esecuzione di uno spermiogramma e una visita di controllo andrologica non rientrano nella routine dei normali controlli a cui si sottopongono gli uomini in età fertile e preoccupa anche il fatto che il 25-30% degli under 18 presenti già un potenziale problema d’infertilità dovuto a uno stile di vita inadeguato: fumo, abbigliamento in tessuti non naturali e troppo aderente, eccesso di pratiche sportive non rispettose degli organi genitali maschili sono solo alcuni esempi dei fattori che contribuiscono all’infertilità e che potrebbero essere facilmente modificati. Per cambiare la situazione è necessaria una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione sin dall’età scolare, per evitare il più possibile problemi di infertilità maschile”.

(Mco/ Dire)

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