‘Orientamento post-diploma’, incontro formativo all’I.T. Guido Carli di Casal di Principe
Orientarsi verso il futuro è stato l’obiettivo dell’incontro che si è svolto venerdì 11 marzp presso la sala teatro dell’I.T. G. Carli di Casal di Principe con le classi IV e V dell’istituto. Un’ iniziativa fortemente incoraggiata e sostenuta dalla dirigente scolastica dell’istituto dott.ssa Tommasina Paolella, per dare la possibilità agli studenti di conoscere bene se stessi, di operare scelte efficaci e consapevoli nell’ ambito degli studi da intraprendere dopo la scuola superiore e nell’ ambito delle scelte professionali e del mercato del lavoro.
All’evento, organizzato dai docenti: Annamaria Verde, Anna Caccavale, Rita Parillo, Angelo De Crescenzo, Pina De Chiara, hanno partecipato illustri personalità, accolte dagli allievi dell’indirizzo Turismo: prof. Elio Coppola, docente della facoltà di Agraria- Vanvitelli Caserta; dott. Nicola Leardi, agronomo, libero professionista (ordine dottori agronomi e forestali prov. Caserta); dott.ssa Milena Petriccione, responsabile della sede di Caserta- Crea, centro ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura; prof. Luigi Russo, (Università Vanvitelli Dipartimento “Distabif”); avv. Fiorentina Orefice (Consiglio ordine degli avvocati Santa Maria Capua Vetere); avv. Stefania Turnaturi, civilista foro S. Maria C .V.; avv. Teresa Alesci, ricercatrice Università Vanvitelli.
L’evento ha avuto inizio con i saluti e ringraziamenti da parte della dirigente scolastica dott.ss. Paolella affermando come l’IT Carli “è una di quelle scuole in crescita sul territorio dando anche la possibilità agli alunno di scegliere secondo quelle che sono le loro attitudini. La scuola li mette in condizione di scegliere, poi sta a loro costruire il proprio futuro”.
La prof.ssa Verde, ha presentato l’offerta formativa dei vari docenti presenti e gli sbocchi professionali relativi agli indirizzi in esame. Il prof. Coppola ha presentato la facoltà di Scienze Ambientali, dicendo che con essa si può conseguire una laurea triennale, quindi, da questo punto di vista rappresenta un livello intermedio del ciclo degli studi universitari, che prevedono in genere almeno cinque anni. Essendo tale, ha spiegato il docente, essa sostanzialmente apre la strada a una serie di funzioni intermedie, dal punto di vista delle capacità tecniche dell’ individuo. L’aspetto più importante di essa, ha poi continuato, è che apre la strada ai liberi professionisti e ha spiegato anche che questo è uno degli sbocchi lavorativi di un laureato: un laureato, infatti, ha detto ancora Coppola, in primo luogo insegna, in secondo luogo si impiega nella pubblica amministrazione, in terzo luogo svolge la libera professione. Ha poi concluso il suo intervento, facendo capire che sostanzialmente, la facoltà di Agraria prepara un tecnico che sia in grado di riuscire a capire in maniera complessiva quali sono le variabili del sistema ambientale, le quali devono essere salvaguardate affinchè tutti noi andiamo avanti senza accrescere i rischi della nostra vita.
Successivamente, la prof. ssa Parillo, dopo aver salutato e ringraziato tutti, ha presentato la dott. ssa Petriccione, la quale a sua volta ha ringraziato e salutato tutti e attraverso delle slide ha spiegato agli alunni di aver selezionato una varietà di piante che non erano state attaccate dal Ginipide galligeno del castagno e questo rappresenta un grosso obiettivo, quello di avere piante che non siano attaccate da un insetto. Quindi, ha detto la dott. ssa, si caratterizzano delle varietà, perché una pianta potrebbe non essere attaccata, ma non essere valida dal punto di vista organico. Coniugare questi due aspetti, ha continuato, risulta essere estremamente importante. Ha parlato, poi, del loro progetto che fanno nelle scuole frequentate dai più piccoli, il progetto “Frutta e verdura”. Ha, poi, proseguito spiegando le caratteristiche di alcune piante da frutta di specie minori: nespolo del Giappone, alcune specie tropicali. Infine, ha preso la parola il dott. Nicola Leardi, che ha parlato della figura dell’agronomo, del monitoraggio dei parassiti sulle piante, dicendo che quando si monitora un parassita, si valuta prima fino a quando questo insetto può diventare dannoso. Oltre quella soglia si interviene, non prima e ha, quindi, affermato, che non si ricorre assolutamente a prodotti chimici che possano essere dannosi. Leardi ha fatto vedere attraverso delle slide tre alberi di pini tra cui si intravedono alberi con la x, cioè alberi che dovranno essere abbattuti. Prima di abbattere quegli alberi ovviamente, ha spiegato il dottore, c’è bisogno di una selezione, una scheda di valutazione dove sono state individuate.
Nella seconda parte dell’ incontro sono intervenute gli avvocati: Orefice, Alesci, Turnaturi. La dott. ssa Orefice ha spiegato che con gran piacere ha potuto constatare, grazie alla realizzazione dell’evento e al lavoro svolto dai docenti, come il percorso degli studi di Giurisprudenza abbia appassionato molto gli studenti e, inoltre, ha in tal modo potuto mettere in discussione se stessa e il suo lavoro. In particolare, lei ha fatto capire agli studenti che non bisogna mai interrompere il dialogo con se stessi, che bisogna chiedersi sempre quale sia il percorso da intraprendere, quali siano i sacrifici che si è disposti ad affrontare per poter proseguire negli studi. Ha, inoltre, aggiunto che quello di Giurisprudenza rappresenta un percorso altamente performante e che poi avvia a ulteriori carriere, perciò necessita di uno studio approfondito, minuzioso. Successivamente, ha preso la parola la dott. ssa Alesci, la quale ha raccontato di essere alla sua prima esperienza con studenti giovani, cui si è presentata come ricercatrice di diritto processuale penale. Alesci ha spiegato di essere entrata nel mondo universitario nel 2005 come studentessa e che è poi rimasta in quel contesto per continuare la carriera. La dott. ssa ha ricordato agli studenti che l’università è diversa dalla scuola superiore, perché necessita di misurarsi col proprio senso di responsabilità, poiché non c’è più un docente che segue, stimola, è presente, cerca di spronare gli allievi, ma per la prima volta ci si deve confrontare con se stessi, nel senso che la maggior parte della forza di volontà deve pervenire dagli stessi studenti, per poter studiare e sostenere gli esami. Ha, poi, proseguito dicendo che la facoltà di Giurisprudenza offre una serie di esperienze professionali ampie, che non vanno necessariamente definite subito, ma anche nel corso degli anni, durante i quali l’importante è essere consapevoli del fatto che si debba studiare e che bisogna “armarsi” di voglia di crescere e approfondire.
Infine, ha aggiunto una riflessione sul fatto che le donne presenti al convegno non solo esercitano la carriera, ma sono anche mamme, per cui ha rassicurato soprattutto le allieve, sostenendo che i due ruoli possono facilmente conciliarsi per chi lo vuole, per cui non bisogna farsi inibire dall’idea che percorrere questa strada implichi una rinuncia alla vita familiare, alla maternità, alle amicizie. L’ultimo intervento è stato quello della dott. ssa Turnaturi, che ha spiegato come è arrivata al suo percorso di avvocato civilista, tributarista, e cioè che dopo gli studi al liceo linguistico, si è iscritta alla facoltà di Giurisprudenza con l’intento di fare il magistrato. Quando, però, ha scoperto che stava per diventare mamma, è stata assalita da dubbi, pur continuando gli studi. Ha detto che ha frequentato la scuola di specializzazione, che permette a tutti di partecipare al concorso di magistratura, indipendentemente dal titolo di avvocato. Ha aggiunto che non era sicura, però, di svolgere l’attività professionale, che voleva semplicemente partecipare al concorso di magistratura. Turnaturi ha spiegato che successivamente, piano piano ha iniziato a svolgere l’attività di avvocato, capendo così che il rapporto con la clientela e l’attività quotidiana dell’avvocato civilista le piaceva molto. Perciò, ha affermato dopo, che ha continuato la professione di avvocato, interrompendo lo studio per il concorso in magistratura, e che quindi ha aperto uno studio, partendo quasi da sola con una collega che la sosteneva in alcune pratiche. Oggi, dopo dodici anni, ha detto la dott. ssa Alesci, può dire di avere un bel riscontro professionale, poiché nel suo studio lavorano sette persone, per cui ha assicurato soprattutto alle alunne che anche se si è donne, mamme, si riesce ad ottenere un forte riscontro con la clientela, se uno lo vuole veramente. Infine, Turnaturi ha spiegato il ruolo e la funzione dell’avvocato tributarista, esperto della materia fiscale, che si occupa essenzialmente di curare gli interessi delle aziende, delle organizzazioni, o delle persone fisiche, per quanto riguarda le tasse da versare allo Stato e l’analisi di redditi e fatturati. Ha sottolineato, quindi, che non bisogna mai farsi influenzare dalla forte presenza maschile in materia. Al termine degli interventi, gli studenti hanno posto delle domande alle relatrici, mentre gli allievi dell’ indirizzo Biotecnologie Sanitarie hanno reso loro omaggio con igienizzanti realizzati dagli stessi grazie al supporto dei docenti del settore.
di Maria D’Angelo
prof.ssa IT Guido Carli di Casal di Principe