Sicurezza, AISPIS-ONDSMFO: “dopo il taser, adesso le body-cam”
Dopo anni di travagliata sperimentazione arriveranno il prossimo 14 marzo, 4.482 armi a impulso elettrico (taser) in dotazione a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Saranno date in dotazione in 14 città metropolitane italiane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina e Catania) e quattro capoluoghi di provincia (Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova).
Nel 2018 il Ministero degli Interni aveva ordinato la sperimentazione delle pistole taser da parte delle forze dell’ordine. Pareri contrastanti avevano bloccato la sperimentazione di questo strumento nel 2020, per poi essere riabilitato nel giugno 2021.
Sin dal 2018 le esperte e criminologhe impegnate in importanti campagne nazionali per i diritti della salute e delle forze dell’ordine, così come per l’incolumità dei cittadini, le Dott.sse Antonella Cortese e Francesca Beneduce (rispettivamente Presidente Accademia italiana delle Scienze di Polizia investigativa e scientifica e Responsabile Nazionale Osservatorio per i Diritti e la Salute dei militari e Forze dell’Ordine) hanno avviato campagne di sensibilizzazione per l’adozione di uno tra gli strumenti alternativi alle armi da fuoco, che riducesse i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio ma che al contempo garantisse anche i destinatari di simile trattamento, annche mediante note di sollecito e chiarimento.
“Abbiamo assistito negli anni a morti inutili, per resistenza sopravvenute ad es. per TSO – dichiarano in una nota congiunta le esperte Beneduce e Cortese -. Un primo passo è stato fatto, adesso restiamo in attesa dell’adozione anche delle body-cam e di una nuova un’architettura normativa adeguata che chiarisca i requisiti applicativi degli strumenti a disposizione e consenta alle forze dell’ordine, nei casi di utilizzo legittimo dei suddetti strumenti, di poter invocare la scriminante”.